Pizzo per recuperare mezzi rubati: agrigentino condannato a 3 anni e 8 mesi
Il gup del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto ha condannato alla pena di tre anni e otto mesi di reclusione Gerlando Volpe, 35enne agrigentino, accusato di estorsione. Volpe, arrestato nel novembre dello scorso anno insieme al coetaneo raffadalese Angelo D’Antona (a processo col rito ordinario), è stato giudicato col rito abbreviato che prevede lo sconto […]
Il gup del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto ha condannato alla pena di tre anni e otto mesi di reclusione Gerlando Volpe, 35enne agrigentino, accusato di estorsione. Volpe, arrestato nel novembre dello scorso anno insieme al coetaneo raffadalese Angelo D’Antona (a processo col rito ordinario), è stato giudicato col rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena. L’accusa ne chiedeva la condanna a quattro anni.
L’indagine scaturisce dalla denuncia di un anziano agrigentino a cui erano stati consegnati degli assegni falsi per la vendita di un Piaggio Porter e di un autocarro Fiat. Una volta scoperta la truffa l’anziano fu “avvicinato” dal Volpe e dal D’Antona che – secondo l’accusa sostenuta in aula dal pm Emiliana Busto – avrebbero garantito la restituzione dei mezzi dietro il pagamento di una somma di 600 euro.
La vittima, concordando con la Squadra Mobile il da farsi, fotocopiò le banconote che sarebbero poi state ritrovate nelle tasche dei due agrigentini al momento dell’arresto. L’ipotesi di reato, inizialmente, era quella di violenza privata ma il gip del Tribunale di Agrigento Luisa Turco riqualificò il reato in estorsione che oggi ha trovato piena conferma nel dispositivo di condanna.
Volpe, difeso dall’avvocato Daniele Re, ha sempre respinto le accuse. D’Antona, invece, è a processo col rito ordinario davanti la seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento.