Interdittiva Hidortecne, Riesame rinviato: dipendenti chiedono chiarezza

I giudici del Riesame di Palermo, accogliendo l’istanza avanzata dalla Prefettura di Agrigento che chiedeva un “differimento del termine alla luce dello stato di emergenza sanitaria in atto”, hanno rinviato la discussione nell’ambito dell’interdittiva antimafia che ha “colpito” la società Hydortecne, controllata dalla società “madre” Girgenti Acque, che di fatto gestisce il servizio idrico nella provincia di Agrigento.

La vicenda scaturisce dal pronunciamento dell’Anac che aveva archiviato l’esposto presentato contro le due società circa la possibilità che le stesse potessero svolgere lavori per l’Ati senza eventuali gare d’appalto.

Intanto proprio tra i lavoratori di Girgenti Acque e Hydortecne cresce il malumore nei confronti dell’Ati. I lavoratori in sostanza vogliono chiarezza da parte dell’ente sul loro futuro lavorativo, alla luce di quanto ha deliberato l’organo dei sindaci circa la nascita di un futuro nuovo gestore del servizio idrico.

I dipendenti di Girgenti Acque e, soprattutto quelli di Hydortecne, vorrebbero dall’Ati un riconoscimento ufficiale del loro ruolo. Di fatto stanno gestendo il servizio idrico da tempo sotto la gestione commissariale, che sostanzialmente è una gestione pubblica, e lo rivendicano ancora di più ora che lo stanno facendo in tempo di coronavirus.

“Se siamo buoni ora a fare il nostro lavoro in questa situazione di emergenza, lo dobbiamo essere anche dopo. L’Ati deve dirci ora, chiaramente, cosa ha intenzione di fare di noi”. Questo in sostanza il pensiero di molti di loro.