“Belice Punto Zero”: il terremoto in un libro fotografico
Un viaggio alla scoperta delle conseguenze di un terremoto
E’ stato pubblicato oggi, 15 febbraio, il libro fotografico “Beli’ce Punto Zero”, realizzato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo, l’Universita’ degli studi di Catania, la Biblioteca centrale della Regione Siciliana “A. Bombace” e il sostegno del Cresm (Centro ricerche economiche e sociali). Stando alla relativa nota, il libro condensa su carta stampata un lavoro gia’ esposto in mostra nel corso dell’ultima edizione del National Geographic Festival delle Scienze, ed e’ un viaggio alla scoperta delle conseguenze di un terremoto, con l’obiettivo di invitare il lettore a soffermarsi sulle fratture radicali inferte al tessuto sociale e al territorio che gravano talvolta per decenni sulle comunita’ colpite.
L’opera, frutto del lavoro corale di geologi, geografi, sociologi e artisti, ci riporta nei luoghi del devastante terremoto del Belice del 1968 confrontando le immagini di oggi, realizzate dai giovani allievi del corso di fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Palermo guidati dal professor Sandro Scalia, con quelle d’epoca pubblicate all’indomani del sisma e negli anni della ricostruzione dal quotidiano “L’Ora” e oggi custodite dalla Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “A. Bombace”.
“Mettere insieme sotto un’unica egida professionalita’ cosi’ diverse ci ha permesso di studiare e raccontare il terremoto del Belice da una prospettiva quanto piu’ esaustiva possibile: era importante per noi, a piu’ di 50 anni dal sisma, mettere a confronto passato e presente per provare a comprendere il viaggio che quell’angolo di Sicilia ha compiuto in questo mezzo secolo, con una ricostruzione materiale, sociale e culturale che non ha saputo rispondere alle reali esigenze delle comunita’ della Valle del Belice“, spiega Mario Mattia, primo tecnologo dell’Ingv e curatore del libro insieme ai docenti Maria Donata Napoli e Sandro Scalia dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Il titolo “Belice Punto Zero”, prosegue la nota, ha il significato di evidenziare come quello del 1968 sia stato un terremoto che ha rappresentato il “punto zero” di molti aspetti: il rapporto complesso tra territori e Stato nella gestione delle grandi emergenze sismiche, il tentativo (fallimentare) di riproporre schemi urbanistici e infrastrutturali mutuati da esperienze aliene alla realta’ siciliana “azzerando” il millenario rapporto tra gli abitanti e territorio, ed infine l’inizio di un particolare capitolo nella storia dei media che, per la prima volta in Italia, ha reso inevitabile il ricorso a strumenti innovativi (le radio “libere”) in grado di raccontare, al di la’ della narrazione mainstream, la tragedia di decine di migliaia di persone costrette a scegliere tra un futuro incerto e l’emigrazione. (Nova)






