Al “Temenos” di Agrigento proiettato “Ennio” di Peppuccio Tornatore
Un film girato con enorme affetto e devozione
Non poteva che essere lo scrittore e saggista di cinema Beniamino Biondi a presentare il film di Peppuccio Tornatore su uno dei più grandi compositori italiani come Ennio Morricone.
Un film girato con enorme affetto e devozione da Giuseppe Tornatore che deve al compositore gran parte del successo dei suoi film. Ma anche un tributo doveroso alle colonne sonore della storia del cinema mondiale che il Parco archeologico di Agrigento diretto da Roberto Sciarratta ha voluto offrire alla città. Da notare che non è la prima volta che Sciarratta ci riserva queste chicche dovute, per nostra fortuna, alla sua notoria sensibilità musicale.
Nel film di Tornatore c’è da ricordare (riportata nel film) una sorta di epigrafe per i posteri detta da un grande regista americano, Quentin Tarantino che nel corso della premiazione degli Oscar si lascia andare, urlando, ad una dichiarazione d’amore a Morricone: “Il mio musicista preferito è Ennio Morricone e mi sto riferendo, signori, ad un Beethoven, a un Mozart, a uno Schubert”.
“Ennio” quindi è la testimonianza di quasi trent’anni, di un rapporto amicale di fiducia reciproca tra Tornatore e Morricone ed è proprio questa diagonale, non solo narrativa, ma anche storica, geografica, musicale, a guidare lo spettatore all’interno dell’immenso album dei ricordi messo insieme da Tornatore.
Una grande enciclopedia che va dall’infanzia al 2020 anno della scomparsa del compositore e che ripercorre le tappe della sua formazione musicale attraverso le testimonianze di attori, registi, compositori di colonne sonore che ne hanno testimoniato la grandezza.
Fra tutte ci sembra oltremodo significativo riportare la frase di un membro dell’Accademy: “Quando sento la musica spirituale di Morricone sono sicuro che qualcosa sta accadendo lassù”.