“Pressioni per l’appalto della ristorazione”, misura cautelare per funzionario dell’Ars
Durante la perquisizione ha lanciato dalla finestra una valigia con 15 mila euro in contanti
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, a conclusione di un’attività d’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, nella mattinata odierna hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione della Misura Cautelare coercitiva del divieto di dimora di 1 anno nel territorio della provincia di Palermo nonché della misura cautelare interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio per lo stesso periodo, emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo, a carico dell’ex R.S.P.P. (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giuseppe Mirici Cappa, indagato per il reato di “tentata induzione indebita a dare o promettere utilità” ex artt. 56 e 319 quater c.p..
L’attività investigativa, si è sviluppata a seguito della denuncia presentata da un imprenditore che, dopo essersi aggiudicato nel 2019 una gara di appalto di servizi e ristorazione-bar presso la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, avrebbe ricevuto delle forti ed insistenti pressioni da parte del Mirici Cappa affinchè si rivolgesse esclusivamente a fornitori indicati da quest’ultimo. A fronte del rifiuto da parte dell’imprenditore, il pubblico ufficiale avrebbe posto in essere nei suoi confronti reiterati comportamenti ostili e vessatori.
A dicembre, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione del funzionario. E lui ha lanciato dalla finestra una borsa con 15 mila euro in contanti la cui provenienza deve essere definitivamente accertata.
Le indagini, tuttavia, facevano emergere, inoltre, la marcata propensione del Mirici Cappa a richiedere favori, per sé e anche per terzi, ad alcuni imprenditori affidatari di commesse da parte dell’Ente, e ciò in forza del ruolo rivestito e dei conseguenti stretti e quotidiani rapporti che il funzionario intratteneva con gli stessi.


