Mafia

Mafia, bloccato anche lo stipendio alla maestra Laura Bonafede

La preside della scuola: "L'intera scuola - e lo sono io per prima - è sotto choc, traumatizzata da tutto quello che è venuto fuori"

Pubblicato 2 anni fa

È stato bloccato lo stipendio a Laura Bonafede, la maestra arrestata oggi con l’accusa di avere coperto la latitanza di Matteo Messina Denaro. E’ quanto apprende l’ANSA da chi sta seguendo il procedimento amministrativo relativo alla docente. Già a fine marzo l’Ufficio scolastico regionale aveva convalidato il provvedimento di sospensione cautelare successivamente esteso fino alla definizione della vicenda penale. Contestualmente è stato attivato un procedimento disciplinare volto ad accertare ogni ulteriore elemento per valutare la condotta della docente. Il direttore dell’Ufficio scolastico della Sicilia, a quanto si apprende, è in contatto con la procura per aggiornamenti e segue con attenzione la vicenda. Laura Bonafede per anni sarebbe stata la donna di Matteo Messina Denaro e farebbe parte della rete di complici che ha protetto il capomafia durante la latitanza.

“Nessuno di noi poteva immaginare quello che sta emergendo. L’intera scuola – e lo sono io per prima – è sotto choc, traumatizzata da tutto quello che è venuto fuori. E’ bene che la magistratura vada sino in fondo per far emergere tutta la verità”. A dirlo all’Adnkronos è Anna Vania Stallone, dirigente dell’Istituto comprensivo Capuana-Pardo di Castelvetrano (Trapani), la scuola in cui ha insegnato, prima di essere sospesa, Laura Bonafede, arrestata oggi dai carabinieri del Ros per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena nell’ambito dell’inchiesta sui fiancheggiatori dell’ex primula rossa, Matteo Messina Denaro. Secondo il gip Alfredo Montalto che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare la maestra, figlia del boss Leonardo Bonafede, sarebbe stata sentimentalmente legata all’ex superlatitante arrestato lo scorso gennaio. Un rapporto che emergerebbe dalle numerose lettere ritrovate e analizzate dagli investigatori. “Nessuno di noi poteva neppure lontanamente immaginare risvolti di questo tipo – dice la preside -. Fino a quando nelle scorse settimane non è stato diffuso il video in cui la signora Bonafede incontrava al supermercato Messina Denaro per noi era un’insegnante che faceva il proprio dovere, lavorava con i bambini, seguiva la programmazione, si adeguava al curricolo verticale sulla legalità. All’indomani della pubblicazione di quel video l’ho immediatamente sospesa, non ha più messo piede nella mia scuola”. Resta, comunque, lo sconcerto per quello che le indagini stanno facendo emergere. Soprattutto tra i colleghi che con Laura Bonafede condividevano lo stesso plesso, il Catullo, una sede distaccata dell’istituto in cui vi sono solo sezioni di scuola dell’infanzia. “Qualche collega mi ha detto: ‘Ma chi abbiamo avuto in classe? Chi abbiamo conosciuto?’. Interrogativi che ci siamo posti tutti. La signora Bonafede è una persona dal doppio volto – prosegue la dirigente scolastica -. Dentro la scuola faceva il proprio dovere, accarezzava i bambini, li imboccava a mensa e fuori incontrava un carnefice”.

Neppure il cognome ingombrante aveva mai dato adito a sospetti. “Nessuna segnalazione, né dai colleghi né dai genitori, dai quali ho ricevuto solo apprezzamenti. Mi dicevano: ‘Quanto è brava l’insegnante Laura’. Davvero siamo tutti tramortiti. Se ci fosse stato anche il minimo campanello d’allarme sarei immediatamente intervenuta. Io non lascio correre nulla”, dice Stallone, che nell’Istituto comprensivo Capuana-Pardo di Castelvetrano è arrivata nel 2014. Bonafede era già in servizio. Dal 2011. “La incontravo raramente – ricorda adesso la dirigente scolastica – solo per i collegi e quando veniva in ufficio a chiedere qualche giorno di permesso. Ma la mia scuola è formata da nove sedi, non incontro ciascuno dei docenti ogni giorno”. Il 5 maggio la scuola riceverà un premio a Roma. “Abbiamo vinto il concorso nazionale promosso dal ministero dell’Istruzione e dal Senato dal titolo ‘testimoni dei diritti’. La scuola sulla legalità ha investito e investe tantissimo. Lo dimostrano i tanti progetti portati a termine in questi anni e quelli in calendario nei prossimi giorni. Da sempre siamo impegnati a educare i ragazzi al rispetto della legalità. Se solo fosse ci fosse stato un campanello d’allarme sarei intervenuta subito. Immediatamente”, conclude.

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