Droga nell’agrigentino, al via il processo Piramide: per la difesa le intercettazioni sono inutilizzabili
Sul banco degli imputati 23 persone coinvolte nell’inchiesta che ipotizza un traffico di droga tra Agrigento, Canicattì, Favara e Racalmuto
Si è aperto questa mattina, davanti il giudice del tribunale di Agrigento Antonella Ciraolo, il processo scaturito dall’operazione “Piramide”, l’inchiesta che ipotizza un vasto traffico di stupefacenti in provincia di Agrigento. L’operazione, eseguita due anni fa dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile, portò a sette arresti e diciannove misure cautelari del divieto di dimora. Sul banco degli imputati siedono 23 persone. Secondo l’accusa, sostenuta in aula dal pm Salvatore Caradonna (l’indagine è stata coordinata dal pm Gloria Andreoli), sarebbero stati protagonisti di numerosi episodi di detenzione e cessione di cocaina e hashish – nell’estate 2019 – tra Agrigento, Canicattì, Grotte, Racalmuto, Comitini e Favara.
La difesa di uno degli imputati, sostenuta dall’avvocato Silvio Miceli, ha sollevato questa mattina una eccezione preliminare relativa al decreto di intercettazione di una utenza telefonica. In particolare, il legale sostiene la nullità del decreto con conseguente inutilizzabilità delle relative intercettazioni disposte a carico del suo assistito. Sulla questione il giudice scioglierà la riserva il prossimo 9 ottobre. In attesa di quella data sono stati sospesi i termini della prescrizione. L’indagine è stata denominata Piramide poichè, secondo l’impianto accusatorio, si era venuta a creare una struttura verticistica tra i vari pusher, collaboratori di questi ultimi e gli acquirenti. Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati circa 2 chilogrammi di cocaina e 4 chilogrammi di hashish.
Questi i 23 imputati: Ignazio Agrò, 64 anni di Racalmuto; Alessandro Morgante, 46 anni di Agrigento; Gianluca Taibi, 44 anni di Racalmuto; Salvatore Busuito, 33 anni di Ribera; Gianluca Attardo, 44 anni di Agrigento (la posizione è stata stralciata e verrà discussa il 6 maggio poiché raggiunto da misura cautelare nell’operazione Ianus); Giuseppe Terrasi, 44 anni di Agrigento; Calogero Trupia, 38 di Agrigento; Alessandro Meli, 40 anni di Agrigento; Giuseppe Zambito, 61 anni di Realmonte; Michele Curcio, 55 anni di Naro; Giuseppe Sorce, 36 anni di Canicattì; Rosario Tannorella, 48 anni di Palma di Montechiaro; Salvatore Muratore, 49 anni di Canicattì; Antonio Giardina, 54 anni di Canicattì; Mirko Benfante, 30 anni di Canicattì; Giuseppe Di Bella, 39 anni di Canicattì; Carmelo Ventura, 42 anni di Canicattì; Lorenzo Virgone, 53 anni di Sommatino; Giuseppe Lalomia, 38 anni di Canicattì; Francesco Albanito, 47 anni di San Cataldo; Salvatore Gianluca Mantione, 29 anni di Racalmuto; Pietro Andrea Marchese Ragona, 32 anni di Canicattì; Danilo Genoese, 38 anni di Licata; Angelo Domenico Gibaldo, 39 anni di Licata.
La posizione di un altro imputato – Mirko Salvatore Rapisarda, 41 anni di Gela – è stata stralciata. Altri tre, invece, hanno scelto la via del rito abbreviato: Salvatore Carlino, 33 anni di San Cataldo; Salvatore Vetro, 47 anni di Favara; Beatrice Sabrina Palmeri, 40 anni di Caltanissetta. Nel collegio difensivo gli avvocati Giuseppe Zucchetto, Calogero Meli, Paolo Ingrao, Filomena La Vecchia, Salvatore Macrì, Silvio Miceli, Carlo Schillaci, Giuseppe Vinciguerra, Francesco Lumia, Ninni Giardina, Luigi Lanzerotti, Santo Lucia, Diego Guadagnino, Teresa Alba Raguccia, Viviana Termini, Salvatore Domante.