L’inchiesta sui clan di Villaseta e Porto Empedocle, al via gli interrogatori
In questo segmento investigativo viene ipotizzata l’esistenza di una vera e proprio alleanza - dopo iniziali frizioni - tra il gruppo di Villaseta e quello di Porto Empedocle
Al via domani mattina, davanti il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo Antonella Consiglio, gli interrogatori di garanzia di alcuni dei quattordici indagati raggiunti da una nuova ordinanza di custodia cautelare nell’ambito della maxi inchiesta sulle cosche mafiose di Villaseta e Porto Empedocle e su un traffico di stupefacenti. In cinque, a partire dalle 10.30 del mattino, compariranno per l’udienza di convalida: si tratta di Salvatore Carlino, 35 anni, di Canicattì; Vincenzo Iacono, 48 anni, di Realmonte; Salvatore Lombardo, 37 anni, di Realmonte; Gaetano Licata, 42 anni, di Agrigento; Alessandro Trupia, 36 anni, di Agrigento.
Ad esclusione di Carlino, indagato per detenzione ai fini di spaccio, ritenuto uno dei maggiori acquirenti del gruppo, tutti gli altri sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e alla detenzione di armi. In particolare a Gaetano Licata, considerato il vice capo della cosca di Villaseta, viene contestato il ruolo di promotore dell’associazione. Iacono e Lombardo, invece, sono considerati gli “armieri” del clan mentre Trupia – secondo quanto emerso dalle indagini – avrebbe ricoperto il ruolo di capo piazza tra i pusher. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano, Salvatore Pennica, Giuseppe Barba e Carlino.
La nuova ordinanza di custodia cautelare – eseguita dai carabinieri tre giorni fa – rappresenta la naturale prosecuzione dei blitz scattati tra dicembre e gennaio scorsi. In questo segmento investigativo viene ipotizzata l’esistenza di una vera e proprio alleanza – dopo iniziali frizioni – tra il gruppo di Villaseta e quello di Porto Empedocle. Un ruolo apicale lo avrebbe occupato James Burgio che, nonostante la sua ormai lunga detenzione, dal carcere avrebbe impartito direttive, gestito la cassa comune e ordinato attentati e intimidazioni.
GLI INDAGATI
James Burgio, 33 anni, di Porto Empedocle; Pietro Capraro, 40 anni, di Agrigento; Antoinino Crapa, 54 anni, di Favara; Stefano Fragapane, 33 anni, di Agrigento; Vincenzo Iacono, 48 anni, di Agrigento; Gaetano Licata, 42 anni, di Agrigento; Salvatore Lombardo, 37 anni, di Agrigento; Agostino Marrali, 29 anni, di Porto Empedocle; Salvatore Prestia, 45 anni, di Porto Empedocle; Simone Sciortino, 23 anni, di Agrigento; Calogero Segretario, 30 anni, di Agrigento; Cristian Terrana, 32 anni, di Agrigento; Alessandro Calogero Trupia, 36 anni, di Agrigento; Calogero Segretario, 30 anni, di Agrigento.