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Riconosce in foto figlioletta e marito morti nel naufragio. Le drammatiche immagini del salvataggio

La donna, somala, poco dopo ha avuto un mancamento ed è stata sottoposta a controllo medico

Pubblicato 4 ore fa

Ha avuto un malore la giovane donna somala sopravvissuta al doppio naufragio avvenuto mercoledi’ scorso al largo di Lampedusa, dopo aver riconosciuto tra le foto delle vittime il marito e la figlia di appena 11 mesi, scivolata dalle sue braccia quando l’imbarcazione ha iniziato a imbarcare acqua. Il marito, che non sapeva nuotare, era scomparso tra le onde. Sotto choc anche un altro superstite somalo, che ha identificato la cugina adolescente e il fratello, un ragazzo tra i 14 e i 15 anni. “Non e’ possibile, non e’ possibile”, ha continuato a ripetere il giovane in lacrime. Il doloroso processo di riconoscimento delle salme e’ ancora in corso.

Un minore egiziano ha riconosciuto lo zio e il nipote della zia, con cui aveva condiviso la prigionia in Libia per mesi prima della traversata. Un altro giovane egiziano ha identificato l’amico con cui era partito. Tra i 21 minori non accompagnati sopravvissuti, uno ha riconosciuto il nipote, ma non e’ riuscito a rispondere alle domande dei mediatori. Una superstite somala ha fornito le generalita’ del cugino deceduto. Una ragazzina, anch’essa minore non accompagnata e ora sola nell’hotspot, ha chiesto di non partecipare al riconoscimento: ha perso dei familiari, ma non ha trovato la forza di affrontare quel momento. Davanti ai cancelli dell’hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa, alcuni migranti – familiari e amici dei superstiti e dei dispersi – hanno protestato chiedendo di poter incontrare i propri cari. Accompagnati dagli operatori di Mediterranean Hope, hanno denunciato l’assenza di vie legali e corridoi umanitari. La Croce rossa italiana, che gestisce la struttura, è intervenuta per calmare gli animi e prevenire tensioni. All’interno dell’hotspot si trovano al momento 317 persone, tra cui 57 superstiti dei due naufragi. Ventuno di loro sono minori non accompagnati. 

Familiari dei migranti davanti hotspot

Intanto, alcune persone, familiari e amici dei superstiti e dei dispersi del doppio naufragio di mercoledì scorso, si trovano davanti ai cancelli chiusi dell’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa. Accompagnati dagli operatori di Mediterranean Hope, gli stranieri reclamano di voler incontrare, i familiari e contestano che “senza vie legali e corridoi umanitari le morti continueranno”.

Volontari della Croce rossa italiana, che gestisce la struttura di primissima accoglienza sulla maggiore delle isole Pelagie, sono usciti dalla struttura per calmare gli animi e scongiurare che la tensione si faccia alta e rischiosa.

Il drammatico video del salvataggio diffuso dalla Guardia costiera

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