Politica

Crisi idrica, Catanzaro: “Schifani non può restare in silenzio di fronte al conflitto tra Aica e Siciliacque”

La nota del capogruppo Pd all'Ars Michele Catanzaro intervenendo sulle recenti e allarmanti dichiarazioni di Danila Nobile

Pubblicato 9 ore fa

“Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, non può più limitarsi a osservare da lontano la drammatica escalation del conflitto tra Aica, gestore del servizio idrico in provincia di Agrigento, e la società di sovrambito Siciliacque di cui la Regione detiene il 25 per cento. E non può farlo soprattutto dopo ciò che ha denunciato il presidente del cda”.

Lo dice il capogruppo Pd all’Ars Michele Catanzaro intervenendo su un servizio fondamentale per i cittadini e sulle recenti e allarmanti dichiarazioni di Danila Nobile, che ha parlato apertamente di “una strategia per portare Aica al fallimento e favorirne l’acquisizione da parte di Siciliacque, con il sostegno occulto della politica”. “Un grido d’allarme che non può essere ignorato – dice Catanzaro – si parla apertamente di figure che dietro mentite spoglie lavorano per fare fallire una società pubblica. Tutto ciò è gravissimo: siamo stati protagonisti della battaglia civica per l’acqua pubblica e non possiamo ignorare ciò che sta accadendo”.

“Quelle del presidente del cda sono parole pesanti come macigni – continua Catanzaro – che denunciano un clima torbido e una gestione che rischia di travolgere non solo un’azienda pubblica, ma anche la dignità di centinaia di lavoratori e di migliaia di cittadini. Aica ha i conti bloccati, i suoi quasi 300 dipendenti non ricevono lo stipendio, e gli utenti della provincia di Agrigento, dove il servizio idrico è tra i peggiori d’Italia, assistono impotenti a un disastro annunciato.  Ed a questo si aggiunge la posizione di Siciliacque, che dice di essere in evidente difficoltà finanziaria per i crediti vantati e che si rischia di mettere in crisi l’intero sistema idrico regionale”.

La Regione – conclude Catanzaro – non può continuare a nascondersi dietro slogan e promesse. I dissalatori non risolveranno il problema strutturale di milioni di metri cubi d’acqua che si perdono ogni anno a causa di condotte fatiscenti. Serve un intervento immediato, concreto, trasparente. Chi governa ha il dovere di agire. Ora. Non domani. Non con parole, ma con fatti”.

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