L’inchiesta sui clan di Villaseta e Porto Empedocle, altri 4 indagati restano in carcere
Custodia cautelare in carcere confermata nei confronti di altri quattro indagati coinvolti nell’inchiesta sulle cosche mafiose di Villaseta e Porto Empedocle
Custodia cautelare in carcere confermata nei confronti di altri quattro indagati coinvolti nell’inchiesta sulle cosche mafiose di Villaseta e Porto Empedocle e su un vasto traffico di sostanze stupefacenti. Lo ha stabilito il Riesame che ha rigettato i ricorsi delle difese. Restano in carcere, dunque, Gaetano Licata, 41 anni; Alessandro Trupia, 36 anni; Antonino Crapa, 54 anni; Salvatore Lombardo, 37 anni. Tutti sono stati arrestati lo scorso luglio dai carabinieri nell’ennesimo blitz che – in appena sei mesi – ha disarticolato le cosche e fatto luce su un’associazione dedita al traffico di droga.
In particolare a Gaetano Licata, che ha già scontato una condanna per mafia nell’inchiesta “Nuova Cupola”, viene contestato il ruolo di promotore del gruppo e per gli inquirenti sarebbe il numero due della famiglia mafiosa di Villaseta dietro al solo Pietro Capraro. Alessandro Trupia, secondo l’impianto accusatorio, farebbe parte del sodalizio criminale dedito allo smercio di stupefacenti con il ruolo di capo piazza così come ad Antonino Crapa viene contestata la partecipazione all’associazione. Salvatore Lombardo, per gli inquirenti, sarebbe membro del gruppo e avrebbe avuto il compito di custodire l’arsenale del clan.