Agrigento

Ecua, c’è chi vuole il commissariamento: ecco i retroscena

Ieri l'assemblea dei soci è saltata per mancanza del numero legale: si rinvia l'insediamento di Nenè Mangiacavallo

Pubblicato 1 ora fa

La proposta non si trova in nessun atto formale, né se ne parla nelle note stampa di chi, come il Cartello sociale (al momento in solitaria) denuncia lo “stallo istituzionale” dell’Ecua, l’Empedocle consorzio universitario. Il “pensiero stupendo”, per citare Patti Pravo c’è, ed è concreto: far commissariare Ecua dalla Regione e, probabilmente, avviarlo al dissesto finanziario.

La questione è emersa ieri pomeriggio, durante l’assemblea dei soci che era chiamata a proclamare, teoricamente, Nené Mangiacavallo quale nuovo presidente dopo il voto della Giunta di Renato Schifani.

Riunione che è saltata per mancanza del numero legale: presenti erano infatti solo i rappresentanti dei comuni di Racalmuto e Bivona, mentre non vi era traccia dei soci fondatori come il Comune di Agrigento e la Camera di commercio. Presenti alla riunione, oltre al presidente uscente Giovanni Perino, anche gli ex componenti del Cda Giovanni Ruvolo e Giovanna Lo Nigro (quest’ultima andrà verso la ricoferma).

C’è stato però il tempo quantomeno per avanzare questa idea, proposta al tavolo dal presidente del collegio dei revisori dei conti: far intervenire la Regione commissariando l’Empedocle consorzio universitario per gestire la complessa fase economica e non solo dell’ente. Al momento, infatti, l’ultimo strumento di bilancio approvato è il consuntivo 2024 e a gravare sulla testa dell’università agrigentina c’è il maxi debito con Unipa.

Meglio quindi passare tutto ad un commissario straordinario, che però si insedierebbe non si capisce a che titolo e in forza di quale normativa, nonostante i nuovi organismi di governo siano pronti ad insediarsi.

Se, come dicevamo, il Cartello sociale invita tutti alla propria responsabilità, molto più netto ed esplicito è il segretario provinciale della Cgil Alfonso Buscemi: “La lite politica tra Forza Italia ed il sindaco Miccichè per la designazione di un presidente da anni paralizza Ecua, e ancora oggi continuano a osteggiare l’insediamento del nuovo Cda rischiando di fare fallire il Consorzio Universitario di Agrigento. Ogni commento è inutile su come si amministra un servizio pubblico senza provare nessuna vergogna”.

C’è poi un altro tema, che è il segreto di Pulcinella: tra Francesco Micciché e Nené Mangiacavallo non corre buon sangue, e non da oggi. Si ricorderà come sul finire del primo mandato dell’ex deputato si inasprirono i toni sulla governance di Ecua ma, anche, su Capitale della cultura 2025, risultato che Mangiacavallo non ha mai nascosto di ritenere frutto del lavoro della sua squadra nonostante – ha detto in più contesti – il colpo di mano del sindaco nell’appropriarsi del successo con risultati non esattamente positivi.

Acredini passate, insomma, che unite a tensioni politiche tutte connesse al caro vecchio spoill system potrebbero rendere ancora più difficile il futuro dell’università agrigentina e mandare verso una comoda (per chi?) eutanasia del diritto allo studio per i giovani di questa terra.

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