Covid a Catania, l’infettivologo: “Picco casi, ma pericolo è passato”
Lo dice il direttore dell'Uoc di Malattie Infettive dell'ospedale Cannizzaro di Catania, Carmelo Iacobello
“C’è sicuramente un incremento dei casi di Covid che corrisponde ancora una volta al periodo estivo e questo contrasta con un virus cosiddetto influenzale che dovrebbe avere maggiore diffusione nel periodo autunnale ed invernale. Oggi a Catania siamo al picco dei casi e nel nostro ospedale abbiamo cinque ricoveri su sedici posti letto”. Lo dice il direttore dell’Uoc di Malattie Infettive dell’ospedale Cannizzaro di Catania, Carmelo Iacobello che aggiunge come “il Covid è l’espressione di due nuovi ceppi, uno dei quali sta circolando moltissimo in tutta Europa. Sono tanti infatti gli italiani che sono tornati dalle vacanze estere con questa infezione”. Iacobello precisa che “non parliamo più della malattia di una volta. I due ceppi appartengono al ‘lignaggio’ dell’Omicron e si caratterizzano con sintomi che sono molto meno gravi e pericolosi rispetto a quelli noti della grave prima e seconda ondata che ricordiamo”. “Su soggetti molto anziani ed immuno depressi – aggiunge – possono avere una certa pericolosità ma sui giovani non hanno alcuna conseguenza”. “Si ha la febbre non altissima – continua l’infettivologo – congestione nasale, perdita di gusto ed olfatto, un malessere generale con mal di gola e tosse ma in tre-cinque giorni al massimo si supera”. “Il problema di questi virus – fa sapere Iacobello – è che, pare, eludano la risposta immunitaria, la vaccinazione. Sono in grado insomma di superare gli anticorpi prodotti a seguito della vaccinazione”. “I ricoverati, soggetti molto anziani – ribadisce infine Iacobello – provengono da case di riposo”. Qualcuno con il Covid – conclude – ha la polmonite con i sintomi respiratori gravi ma ad oggi stiamo contrastando la malattia assai meglio di come si poteva durante la prima e la seconda ondata degli anni scorsi perché oggi abbiamo farmaci antivirali molto efficaci”.