Scoperta maxi truffa ad aziende per 300 mila euro, tre arresti
Spacciandosi per una importante azienda di logistica, con email e contatti falsi, si sarebbero fatti consegnare merce per oltre 300 mila euro
La Procura Distrettuale di Catania ha delegato la Polizia di Stato ad eseguire una misura cautelare per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e sostituzione di persona, nei confronti di tre persone, residenti a Catania: Sebastiano Massimiliano, 43 anni; Mario Nicolosi, 40 anni; Paolo Spina, 30 anni.
L’indagine svolta dal Centro Operativo Sicurezza Cibernetica di Catania ha preso avvio dalla denuncia del titolare di una nota società per azioni catanese, attiva nella logistica e nei trasporti, che rappresentava come ignoti, mediante loghi contraffatti, falsi indirizzi di posta elettronica e chiamate telefoniche ingannevoli, avessero inviato numerosi ordini di acquisto di merce varia a fornitori e produttori terzi con sede in Sicilia, nel nord Italia ed in un caso anche in Spagna, traendo in inganno alcuni di costoro mediante l’utilizzo del nome della società, molto conosciuta e con sede alla zona industriale di Catania e così inducendoli a consegnare merce per decine di migliaia di euro presso depositi ed aree commerciali indicati, di volta in volta, dai truffatori. Gli interessi dei criminali erano rivolti, in particolare, a ponteggi e materiali per edilizia nonché a forniture di generi alimentari, trattandosi di beni facilmente rivendibili.
Complessivamente, il danno cagionato alle varie aziende è stimato in oltre 300.000 euro, senza tener conto di altre ditte cadute nel raggiro ed ancora ignare di essere state truffate. Le indagini coordinate da questa Procura si sono articolate prime demandando alla Polizia Postale l’esecuzione di decreti di perquisizione nei confronti degli indagati, così riuscendo a sottoporre a sequestro numerosi dispositivi elettronici (smartphone e computer) e successivamente a procedere all’analisi dei device.
In forza degli elementi indiziari acquisiti, in particolare account mail, messaggi di posta elettronica e di messagistica, foto e documenti quali fatture e preventivi, sono state compiutamente ricostruite le modalità di commissione delle condotte criminose ed il ruolo rivestito da ciascuno dei sodali, consentendo di richiedere a questa Procura, ferma restando la presunzione di innocenza valevole fino a sentenza definitiva e seppure in una fase che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dei tre indagati, misura eseguita dalla Polizia Postale.