Realmonte “ostaggio” del rischio idrogeologico: il sindaco chiede tavolo tecnico sulle miniere
Il primo cittadino chiede un tavolo tecnico per limitare le attività estrattive e le loro conseguenze sullo sviluppo urbanistico e turistico e prevedere royalties a favore del Comune
Limitazioni per lo sviluppo turistico e commerciale di Realmonte connesse al Pai, il Piano dell’assetto idrogeologico cittadino, il sindaco chiede un intervento alla Regione e punta il dito sugli effetti dell’attività estrattiva che si consuma nel proprio sottosuolo.
Il primo cittadino della città della Scala dei Turchi nei giorni scorsi ha scritto al presidente della Regione Renato Schifani per sottoporgli “un quadro di criticità” che scaturisce da una recente nota dell’Autorità di Bacino della Sicilia: l’ente ha infatti confermato “la permanenza all’interno del sito di attenzione n.004, con una classificazione di pericolosità assimilabile a P4, pur in assenza di dissesti geomorfologici accertati in superficie”. Insomma, ci sarebbe il pericolo di crolli e questo deriverebbe per Mallia unicamente da “rischi potenziali connessi alla coltivazione mineraria sotterranea della concessione “Realmonte”.
Questa perimetrazione PAI, secondo Mallia, “limita gli interventi di valorizzazione della fascia costiera; rende incerta la programmazione urbanistica; scoraggia investimenti pubblici e privati; penalizza il settore ricettivo e crea un freno strutturale allo sviluppo turistico sostenibile. Un territorio con tali potenzialità – continua il primo cittadino – non può essere confinato in uno scenario di rischio fondato su parametri cautelativi non corroborati da dissesti osservati”.
L’attuale situazione tra l’altro renderebbe vano l’impegno congiunto Comune-Regione per la creazione della Fondazione Scala dei Turchi, con una riduzione concreta delle prospettive di valorizzazione del territorio e di quel sito in particolare e per questo il Municipio chiede di sospendere tutto per evitare che la Fondazione “nasca priva degli strumenti necessari per incidere realmente sul territorio”.
Mallia, poi, punta il dito sull’estrazione di salgemma che a Realmonte prosegue da decenni, che non avrebbero ad oggi mai prodotto royalty o indennizzi per la comunità ma solo limitazioni e conseguenze di vario tipo. La perimetrazione PAI, secondo il sindaco, “è fondata interamente sulle potenziali ricadute della coltivazione mineraria, a totale carico del Comune. Si tratta di uno squilibrio evidente: un territorio che mette a disposizione il proprio sottosuolo, subendo oggi limitazioni allo sviluppo, non può restare privo di ritorni economici, compensativi e ambientali”.
Per questo il sindaco chiede alla regione un tavolo istituzionale per affrontare il tema e che porti alla riperimetrazione del Pai e alla rimodulazione dell’area di coltivazione mineraria al fine di escludere impatti sullo sviluppo turistico e commerciale di Realmonte, riportando “equilibrio tra attività estrattiva e pianificazione comunale” e prevedendo anche un sostegno economico per la collettività penalizzata negli anni da questa attività estrattiva.




