Bracconaggio, ambientalisti; “Situazione gravissima a Lampedusa”
Gli stormi di uccelli come le allodole, infatti, non hanno alcuna via di scampo: attirate dai richiami acustici
“La situazione a Lampedusa è gravissima”, sostengono le associazioni di volontari antibracconaggio. “In un’isola piccolissima e totalmente piatta, priva di rifugi naturali – continuano – a caccia agli uccelli dovrebbe essere totalmente vietata, come la Regione Sicilia aveva previsto nel 2010. Gli stormi di uccelli come le allodole, infatti, non hanno alcuna via di scampo: attirate dai richiami acustici o inseguite per tutta l’isola (che non possono abbandonare se non avventurandosi in mare aperto) vengono sterminate senza pietà”. Cinque bracconieri, riferiscono, sono stati sorpresi dalle forze dell’ordine mentre esercitavano la caccia con mezzi vietati (fucile a cinque colpi) nella Riserva naturale orientata Isola di Lampedusa, gestita da Legambiente Sicilia. Sono stati sequestrati cinque fucili e un esemplare di Beccaccia illegalmente ucciso nell’area dove tra Linosa e Lampedusa il Piano regionale faunistico venatorio prevede l’ammissione annua di soli cinque cacciatori. In realtà vari periodi dell’anno ne sono presenti a decine. “Tutto ciò – afferma in una nota il Gruppo Adorno, volontari antibracconaggio – richiama le responsabilità della Regione Sicilia che avrebbe il compito di tutelare la fauna selvatica e di garantire il rispetto delle norme ambientali sull’isola mentre, invece, ha abolito da decenni il fondamentale presidio costituito dal Distaccamento del Corpo Forestale Regionale. Cio’ fa si’ che le due Isole delle Pelagie, Lampedusa e Linosa, siano totalmente prive di tutela ambientale, lasciate in balia di cacciatori e inquinatori. Non a caso, ovunque a Lampedusa, i volontari hanno rinvenuto, oltre alle immancabili cartucce, deturpanti discariche a cielo aperto mentre la gariga, ricca di splendide piante che in questo periodo sono in piena fioritura invernale, e’ letteralmente ricoperta da recipienti di plastica e da bottiglie di vetro frantumate. La stessa situazione di illegalita’ venatoria vige a Linosa, dove la caccia agli uccelli sarebbe vietata ma viene praticata come se nulla fosse. Negli ultimi anni, infatti, sono stati quattro i bracconieri linosani filmati dai volontari delle due associazioni mentre sparavano agli uccelli e denunciati alla Procura di Agrigento”. Viste le ricorrenti violazioni delle norme che tutelano il sito Rete Natura 2000 e la totale assenza di stabili controlli, le Associazioni Cabs e Gruppo Adorno “presenteranno alla Commissione UE una denuncia contro la Regione Sicilia per la violazione delle direttive comunitarie “Uccelli” e “Habitat”.




