Area progressista, Corte dei conti conferma tutte le criticità di Agrigento capitale della cultura
"Non ci sono più parole per definire i responsabili di questa débâcle - conclude il portavoce dell'Area Progressista
“Bocciati a Roma come ad Agrigento. Dopo aver bocciato il progetto salviniano del Ponte sullo Stretto, la Corte di Conti, in Sicilia ha rivoltato come un calzino il disastroso progetto di Agrigento capitale italiana della cultura 2025. A conclusione, una sostanziale bocciatura, e su tutta la linea. È quanto si legge in una nota del portavoce dell’Area Progressista, Nuccio Dispenza, letta la delibera della magistratura contabile, postata sui social da un esperto economista come il professor Pasquale Seddio. “La Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana – si legge – ha deliberato l’approvazione del referto definitivo sulla gestione relativa all’indagine “Agrigento Capitale italiana della cultura 2025”, dopo il contraddittorio documentale del 25 settembre, completato con il contraddittorio espletato nell’adunanza in data 7 ottobre, convocata su richiesta della Fondazione Agrigento 2025 . Ebbene – dice il portavoce dell’Area Progressista – “la Sezione ritiene di confermare integralmente la sussistenza in concreto di tutti i profili di criticità gestionale analiticamente indicati nella bozza di referto dello scorso settembre 2025….” Ed ancora, riporta Dispenza nella sua nota, “la Corte conferma molteplici profili di criticità nella fase organizzativa, programmatoria ed attuativa del progetto” . Criticità che, secondo la Corte – prosegue Dispenza – “mettono ad elevato rischio” la realizzazione degli obiettivi primari: “il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo; l’adeguatezza organizzativa e la corrispondenza attuativa delle attività in corso di svolgimento rispetto allo scopo fondamentale di trasmissione di un impulso per lo sviluppo sociale, economico e civile di tutto il territorio della provincia di Agrigento, connesso al risalto delle identità locali con la messa in moto di meccanismi virtuosi e percorsi di valorizzazione del territorio…”
“Non ci sono più parole per definire i responsabili di questa débâcle – conclude il portavoce dell’Area Progressista – la parola ultima e decisiva l’avranno in primavera gli agrigentini”


