Coronavirus, sindacati e Arcidiocesi: “governo chiuso in stanza”
“In un momento tanto delicato che preoccupa i cittadini, i lavoratori del nostro servizio sanitario si aspettano dalle istituzioni, a tutela della loro salute, un’apertura al confronto, una richiesta di collaborazione e condivisione delle scelte al netto delle proprie prerogative. E invece no! Voi vi chiudete nelle vostre stanze, non comunicate, non rispondete alle legittime […]
“In un momento tanto delicato che preoccupa i cittadini, i lavoratori del nostro servizio sanitario si aspettano dalle istituzioni, a tutela della loro salute, un’apertura al confronto, una richiesta di collaborazione e condivisione delle scelte al netto delle proprie prerogative. E invece no! Voi vi chiudete nelle vostre stanze, non comunicate, non rispondete alle legittime richieste dei sindaci, dei professionisti, dei medici e delle parti sociali”. E’ quanto si legge in una lettera aperta di Cgil Cisl Uil e l’Arcidiocesi di Agrigento all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.
“Come mai dopo tre mesi dallo scoppio della pandemia non sente il dovere di nominare un direttore generale per l’azienda agrigentina? Al di la’ delle capacita’ dell’attuale facente funzioni, non pensa che dotare di pieni poteri un manager in queste condizioni di emergenza potrebbe essere di aiuto per assumere le scelte necessarie al delicato momento?”, si legge nella lettera. “Avremmo voluto chiedere se sembra normale nominare un commissario per gli ospedali di Sciacca e Ribera, come se fossero cosa diversa dall’Asp, con la motivazione che il dirigente precedente non era in linea con le direttive, salvo, poi, lasciare lo stesso dirigente al proprio posto – prosegue la lettera – Avremmo voluto chiedere cosa avete messo in campo per prevenire l’ondata di pazienti affetti da Covid-19 nella nostra provincia? Sembra che si sia ancora in una fase di programmazione. Si e’ accertato se tutto il personale operante nel Ssr e’ dotato di adeguate dotazioni di protezione individuale? E’ normale prevedere 7 posti di terapia intensiva destinati ai malati Covid-19 in 4 ospedali della nostra provincia?”