Agrigento

Faida Favara-Liegi, il pentito Quaranta testimonia al processo: ecco cosa ha detto e cosa dovrà dire

Tutte le dichiarazioni sulla faida dell’ultimo pentito della mafia agrigentina

Pubblicato 1 anno fa

Il collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta entra in scena nel processo, che si sta celebrando davanti i giudici della Corte di Assise di Agrigento, scaturito dall’inchiesta Mosaico sulla tristemente nota faida Favara-Liegi, una guerra tra due gruppi caratterizzata da diversi omicidi consumati e tentati. 

L’ultimo pentito della mafia agrigentina è comparso, la s corsa settimana, in videocollegamento da un sito riservato: di spalle, giubbotto giallo e cappuccio. L’ex netturbino, per anni reggente della cosca di Favara e referente della famiglia Fragapane, ha raccontato il suo percorso criminale fino alla decisione di collaborare con l’autorità giudiziaria dopo l’arresto nell’operazione Montagna: “Ho scelto di fare questo passaggio per dare una vita diversa ai miei familiari e a me stesso. Sono stato il boss di Favara e rappresentavo la famiglia Fragapane davanti alla commissione palermitana. Poi sono stato posato perchè Francesco Fragapane si lamentava che non arrivavano i soldi della droga e mi sono fatto da parte perchè era molto pericoloso insistere. Avrei potuto essere ucciso”.

Quaranta, rispondendo alle domande del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Alessia Sinatra, parla di alcuni dei protagonisti della faida: “Conosco Maurizio Di Stefano aveva il suo gruppo operativo sul territorio. Non avevamo rapporti quotidiani ma lo conosco bene”. 

La testimonianza di Quaranta è stata poi interrotta per l’impossibilità di mostrargli alcune fotografie. Si è deciso, dunque, di rinviare l’udienza e trovare una soluzione al problema. Processo che riprenderà il prossimo 3 marzo quando saranno sentiti Maurizio Distefano e Carmelo Nicotra, vittime di un agguato a Favara. Sul banco degli imputati, unico tra i coinvolti ad aver scelto il rito ordinario, siede Carmelo Vardaro, 46 anni di Favara, difeso dall’avocato Salvatore Virgone.

Il processo col rito abbreviato, che ha visto anche due condanne all’ergastolo in primo grado, è approdato in Corte di Appello. 

Dunque, Giuseppe Quaranta sarà chiamato nuovamente a deporre per raccontare tutto quello che sa sulla faida Belgio – Favarache, evidentemente non è solamente quello che ha detto oggi in udienza.

Di seguito pubblichiamo tutte le dichiarazioni del collaboratore di giustizia rese avanti l’autorità giudiziaria sulla tragica disputa tutta favarese:

Pm: Allora, signor Quaranta, come le ha già detto il cancelliere nell’ambito della relazione, questo verbale viene reso nell’ambito di una attività di cooperazione internazionale, tra l’Italia e il Belgio, i funzionari della Polizia belga sono stati autorizzati alla partecipazione a questo atto investigativo, nell’ambito di una Squadra investiva comune stipulata tra il l’Italia e il Belgio, avente ad oggetto dei fatti delittuosi su cui lei ha già reso dichiarazioni e in particolare gli omicidi avvenuti  tra il 2016 e 2017 allo stato tra l’Italia e il Belgio, tra il Belgio e l’Italia. In particolare mi riferisco all’omicidio di Iakelich e al tentato omicidio di Maurizio Di Stefano, avvenuto a Liegi, all’omicidio di Ciffa, avvenuto a Favara, al tentato omicidio di Nicotra avvenuto a … ugualmente a Favara. La Squadra investigativa comune ha altresì ad oggetto eventuali attività relative a traffico di droga tra l’Italia e il Belgio o con altri ovviamente paesi. Quindi le sue dichiarazioni sono relative a questi eventi o a eventi connessi a questi.

Quaranta: Benissimo.

Pm: Quindi siccome ne abbiamo già parlato in altri interrogatori, vi sono stati anche altri due eventi delittuosi, uno l’omicidio di Sorce Baldassare ugualmente in Belgio e recentemente l’omicidio, se lei ne è a conoscenza, era già detenuto comunque, di Ferraro Emanuele che in questa vicenda si può inquadrare, sebbene sono vicende queste che allo stato fanno parte di questa Squadra investigativa comune, siccome comunque il magistrato titolare, che sono io, a capo della Squadra investigativa comune per il versante italiano ritiene che possano essere connesse  a quelle della Squadra investigativa comune, anche su queste vicende lei può eventualmente rendere dichiarazioni. Le dichiarazioni sono finalizzate solo a questi eventi e sin d’ora io autorizzo eventualmente i funzionari della Polizia belga a formulare direttamente delle domande che verranno tradotte poi dall’interprete e … se non c’è bisogno non occorre … le ripete.

Quaranta: Benissimo.

Pm:  Le sue conoscenze relative agli omicidi che nascono e come lei li ha descritti in una contrapposizione tra due gruppi, il gruppo facente capo a Di Stefano Maurizio e il gruppo facente parte … facente capo ai Bellavia e ai Ferraro. Come lei è a conoscenza di tutte queste vicende, in sede preliminare.

Quaranta: Certo. Allora io tutto questo discorso degli omicidi e del traffico di droga l’ho saputo tramite Emanuele Ferraro, che … di cui Emanuele Ferraro aveva chiesto un appuntamento con me, tramite Gerlando Russotto, che Gerlando Russotto essendo amico di mio figlio conosceva me, perché dopo che è successo l’omicidio di Carmelo BellaviaCarnazza“, Emanuele Ferraro cercava  di potere  rintracciare  Maurizio Di Stefano, “Furia” come soprannome, per ucciderlo.

Pm: Emanuele Ferraro è l‘Emanuele Ferraro di cm lei immagino avrà avuto notizia dalla stampa che è stato recentemente ucciso.

Quaranta: Quell’Emanuele Ferraro, perché poi c’è un cugino omonimo. Emanuele Ferraro quello ucciso io ho saputo la notizia a canale 619 che c’è qua …

Pm: Quindi lei lo conosceva bene questo Emanuele Ferraro?

Quaranta: sì, lo conoscevo benissimo da tempo e poi, come stavo dicendo lui mi chiede questo appuntamento, perché lui ancora pensava che io ero reggente di Favara di Cosa nostra, ma in quel periodo io ero stato posato da Fragapane, perché non contribuivo più al vitto familiare, perché c’erano difficoltà enormi, accetto questo … questo incontro, accetto questo incontro, mi porto … Gerlando Russotto mi viene a prendere sotto casa mia intorno le 7, sei e mezzo-sette, sette un quarto, non ricordo bene l’ora, e mi porta in una traversa di via Agrigento, dallo zio del Russotto Gerlando.

Pm: Questo incontro quando lo collochiamo temporalmente? Rispetto al momento del suo arresto … viene arrestato il 22 gennaio 2018, se non sbaglio …

Quaranta: Ottobre 2017, ottobre 2017, perché io a gennaio sono stato arrestato con arresti domiciliari, poi sono stato scarcerato. Arrivo dallo zio di Gerlando Russotto, che non ricordo il nome in questo momento, però ho fatto la descrizione l’altra volta che è scuro di pelle, ha i tatuaggi, lui abitualmente andava in Belgio  … Arrivo in questa… in questa casa insieme a Gerlando Russotto con una 147, che il proprietario è Gerlando Russotto dopo un paio di minuti arrivano, arrivano Vardaro Carmelo ed Emanuele Ferraro, quello che è stato ucciso.

Pm: Preliminarmente le fu detto quale sarebbe stato l’oggetto di questo incontro?

Quaranta: No, Gerlando Russotto mi diceva … mi aveva detto che Carmelo … che Emanuele Ferraro e Carmelo Vardaro mi volevano parlare. Perché loro erano convinti ancora in quel periodo ero ancora io reggente … reggente di Favara come Cosa nostra. Però essendo che, come ho detto l’altra volta, queste cose fuori Cosa nostra non si sanno, perché Cosa nostra ha un sistema, fa sapere poche cose, la gente che è posata o non è più reggente … all’appuntamento che siamo arrivati … poi sono arrivati Carmelo

Pm:  Lei  quel momento non era più reggente … Come mai, nonostante questo, la scelta di arrivare ad un incontro e non dice subito … magari senza dire non sono più il reggente, ma non mi interessa.

Quaranta: E non l’ho detto perché non sapendo la motivazione, non sapendo la motivazione, potevano essere tanti i motivi di dire “voglio parlare con te”, magari per capire cosa volevano, ma io non potevo … essendo che Gerlando Russotto a me non mi informa di nessun tipo di discussione che deve nascere, vado io personalmente a sentire …

Pm: Gerlando Russotto quindi le ha chiesto solo vieni ad un incontro a casa di mio zio? Le disse chi avrebbe dovuto incontrare?

Quaranta: Lui mi ha detto così Gerlando Russotto, mi ha detto “zio Pe’, ti vuole parlare Emanuele Ferraro … Manuele e Carmelo Vardaro” . Dico di che si tratta? Dice non lo so. Va benissimo. Dice domani sera ti vengo a prendere io e ci andiamo e io non ho detto dove dobbiamo, dove non dobbiamo andare, perché giustamente … Poi, quando lui mi ha preso, sulla macchina mi ha detto “gli porto dice … ti porto da mio zio”, che è in via Agrigento, una traversa … una traversa di via Agrigento. Arrivati all’appuntamento, noi arriviamo prima, dopo 5 minuti arrivano Carmelo Vardaro e Manuele Ferraro, quello che è stato ucciso. Ci siamo salutati e a loro io gli dico “il motivo dell’appuntamento qual è?” Il motivo dell’appuntamento è Furia ammazzaru a Carmelo Carnazza, au patri di me cumpari.

Pm: Nel 2015 questo. Quindi parliamo dell’omicidio … il primo omicidio, quello gennaio 2015, è giusto? E questa cosa in particolare … chi è che comincia a parlare?

Quaranta: Io gli dico … no, gli dico il motivo dell’appuntamento, di st’incontro qual è? Allora loro … mi espone subito ad uccidere u patri di me cumpari, a Carmelo Carnazza foru i Furia, Maurizio Furia cu Ciffa e Ciffa mi sembra che in quel periodo era stato pure ucciso.

Pm: Ma già era stato ucciso.

Quaranta: Si, era stato ucciso. Ma dico u motivo picchi’ … si vuantri eravate tutto un gruppo, tutti insieme, ci dissi per 25 anni i Furia eranu tutti insieme … i Ferraro e i Furia .. e Bellavia … Tutti insieme. Dico ma scusa un attimo e come mai è nata sta situazione, st’omicidio di Melo Carnazza?

Vice-questore Minardi: Erano tutti assieme per che cosa, per fare traffici illeciti di cosa, soprattutto in relazione al Belgio.

Quaranta: Allora … Sì, traffico di cocaina, di droga, cocaina, fumo, erba … eroina no, solo cocaina, erba e fumo, estorsioni … no estorsioni, scusate, usura.

Pm: Anche i Ferraro facevano usura?

Quaranta: Allora facevano l’usura i Furia. Essendo Furia capo … sono i Di Stefano i Furia, Furia è come soprannome … Essendo capo Maurizio e avendo la disponibilità di 2 milioni di euro, lui ha prestato i soldi a Ciulla, alla zona industriale, ha prestato soldi pure a una signora che si chiama Spiteri, che è in Germania, che ha un ristorante, che gli è morto il marito, perché lei era in difficoltà economica … Si parlava, dico ma il motivo … 25 anni voi insieme … picchi’ Melu Carnazza, ci dissi Melu Camazza cu u frati di Maurizio Di Stefano, Furia, sarebbe a dire con Giacomino, minchia si chiamanu … scusate … si chiamanu cumpari … si chiamanu cumpari. Come fa un cumpari ammazzallu a un cumpari. Dici e ci spiegu u motivo. Dici me cumpari, u patri di me cumpari Carmelo Carnazza va ni Maurizio Di Stefano, perché lui doveva aprire un ingrosso di bibite, essendo ca so figghiu era stato arrestato, che era il vivandiere di Gerlandino Messina, era in Sardegna,  avia  difficoltà economica … In Germania. Spiteri si chiama … il marito, il marito Spiteri. Allora dico ma per quale motivo i Di Stefano hanno fatto uccidere a Melo Carnazza, che è Carmelo Bellavia, quando Carmelo Bellavia, Carnazza, cu u frati di Maurizio Furia, con Giacomino si chiamano cumpà, che facevano tutti cosi ‘nsemmula. Giustamente in gruppo, in un clan succedono queste cose, dice il motivo è ca me cumpari, essennu ca c’era … dici Carmelo, u patri di me cumpari, essennu ca me cumpari era in galera, poi … difficoltà economica … sia pi st’ingrosso di bibite e ha chiesto a Maurizio un prestito, l’importo non me l’ha detto, un prestito e un po’ di cocaina, perché Carmelo Bellavia assumeva cocaina, però Carmelo Carnazza, siccome era un tipo bon’anima … di cervello non era tanto fermo, era un tipo che prendeva le cose alla leggera … non gli ritorna i soldi e neanche ha pagato la cocaina. Siccome Maurizio  Di  Stefano,  Furia,  è  una  persona  che  è  senza scrupolo, lui vede soltanto soldi e basta … è andato con Carmelo Ciffa ad uccidere Carnazza, Carmelo Carnazza, perché poi erano in discordia per il fatto dei soldi … nel momento in cui hanno avuto questa discordia, che hanno avuto questa discordia … eh, anzi mi diceva Carmelo … Emanuele Ferraro, mi sto ricordando adesso, che sono andati insieme sia Maurizio Di Stefano, Furia, e  Carmelo  BellaviaCarnazza,  in Romania … in Romania e là hanno avuto pure questioni … mi ha detto Emanuele che Carmelo Bellavia, Carnazza, ha dato legnate a Maurizio Di Stefano.

Pm: In Romania?

Quaranta: In Romania. Questo particolare l’atra vota mu scurdavu …

Pm: In Romania che affari avevano?

Quaranta: Sono andati in Romania …il Manuele non mi ha detto gli affari, è giustu … però sicuramente una persona che lavora con la droga o cerca di … di (inc.) i soldi …

Pm: Però non glielo ha detto?

Quaranta: Non va là a fare una cosa … l’impiegato, va.

Pm: E questo … questo viaggio in Romania quando era avvenuto?

Quaranta: La data precisa no, perché parlavamo … lui mi ha detto che in Romania sono andati Maurizio Di Stefano,  Furia,  con Carmelo Bellavia, però hanno avuto delle questioni … là …

Pm: Quindi stiamo parlando di un viaggio che è avvenuto molto … Prima.

Quaranta: Si, prima dell’omicidio di Bellavia … gennaio 2015. Ma l’anno che sono andati in Romania non lo sapranno ca iddi si spostaru … Chisti  su  cosi  particolari    che  io  piano  piano  vado ricordando, un sunnu …

Pm: E  quindi questo litigio?

Quaranta: Litigio  …  Bellavia  ha  dato  legnate  a  …  perché  Carmelo Bellavia era più abile diciamo a Maurizio … Di Stefano

Pm: il viaggio in Romania è stato     fatto prima che Di Stefano prestasse denaro a Carnazza?

Quaranta: Questo di preciso non  lo so, perché Emanuele non mi ha detto questa cosa, mi ha detto soltanto sono andati là, però … Il primo giorno me l’ha detto, dice la mia impressione vedendolo.

Pm: E quindi  le ragioni  che le racconta  Emanuele  Ferraro  sono sia questo …

Quaranta: Per il mancato pagamento dei soldi della partita di droga e sia per la discussione che hanno avuto in Romania.

Pm: In Romania erano per fare qualcosa? Tipo cioè … affari … Affari illeciti.

Quaranta: Sicuramente, perché Maurizio Di Stefano ha il pallino di fare qualsiasi attività o vendere pezzi di ricambio come faceva a Favara o a San Leone che aveva … aveva quel bar che l’ha comprato Fabio Vella … è andato poi a Reggio Emilia a fare un ricambio videmma e poi appi questioni cu i calabrisi, appi questioni cu i calabrisi … poi si misi un cosu di frutta e verdura, ora si ni iu in Spagna a fari … anzi prima in Belgio

Pm: Che attualmente quello di frutta e verdura ce l’ha qualcun altro, è giusto?

Quaranta: Ma è suo.

Pm: Si, dico ma ufficialmente è gestito da altri.

Quaranta: Lui ha un potere economico forte, ha un potere economico forte e poi è pure … se voi ricordate, iddu avia na Porsche e chista Porsche la ‘mmisteru … iu parlu 2009, 2010 avia sta Porsche Cabriolet, perché loro la compravano e poi gli facevano l’assicurazione incendio e furto e poi si facivanu dari 30-40 mila euro di assicurazioni.  E  lui  aveva  contatti  pure  …  lo  sto  ricordando adesso … Maurizio Di  Stefano dentro il Credito Emiliano di un banchiere …

Pm: Di Favara, dell’agenzia di Favara o …

Quaranta: Di Agrigento, st’agenzia si trovava in via Imera. Un ‘altra cosa … questo banchiere, Giacomino … perché ho avuto … ho parlato con Giacomino … mi diceva ca … perché io in quel periodo …

Pm: Giacomino è il nome di questo contatto suo …

Quaranta: No, Giacomino è il fratello di Di Stefano … perché io avevo un’agenzia (inc.) creditizia e lui mi aveva detto dice un giorno ti presento questo amico mio, che è un banchiere del Credito Emiliano, e loro uscivano insieme a fare camping … a fare il camping, però mai visto e non so come si  chiama,  però  loro erano appoggiati là, avevano pure delle assicurazioni a vita, avevano dei titoli, una serie di cose e questo gli gestiva tutte le situazioni, perché lui … lui a livello affari è criminale, però … le sa fare le cose, le sa fare.

Pm: Allora tornando al … Al discorso di … Alla discussione a casa …

Quaranta: Oh, ma io … Emanuele mi diceva che in quel periodo Maurizio si trovava in Spagna e voleva lui un appoggio, essendo che lui era convinto che ancora io facevo parte di Cosa Nostra, voleva un appoggio per scovarlo alla Spagna e ucciderlo. Ci  dissi “Manuele, io purtroppo, ci dissi, non posso darti nessun tipo di aiuto, perché in questo momento io ho detto che essennu ca m’arristaru, non ho detto sa sono fuori …

Pm: Lui voleva un appoggio diciamo logistico o una sorta di “autorizzazione” da parte di Cosa nostra? Cioè lui voleva che lei lo aiutasse nell’organizza … (inc.) o dire Cosa nostra non reagirà se …

Quaranta: Allora essendo che Emanuele, Carmelo Vardaro e Gerlando Russotto e lo zio erano convinti al 100% che io ero ancora reggente di Favara, loro mi chiedevano a me, mi chiedevano a me come reggente di Favara se c’erano persone, membri di Cosa nostra in quella zona per potere individuare a Maurizio Di Stefano, comunicarlo … però ci andavano loro stessi ad ucciderlo, non volevano che era Cosa nostra ad ucciderlo, voleva soltanto capire dove era e ci andava, perché loro lo cercavano in Emilia Romagna, lo cercavano in Belgio, perché Manuele Ferraro ucciso e Carmelo Vardaro in Belgio hanno preso pure (inc.), avevano la casa, vivono là … e mi ha raccontato pure che una partita di cocaina, fatta arrivare dal Belgio a Favara per i Furia, è stato a organizzarla Emanuele Ferraro  ucciso  e Carmelo  Vardaro.

Pm: Quando erano ancora un gruppo unico?

Quaranta: Si.

Pm: Questa discussione Ferraro la fa davanti a tutti?

Quaranta: A me, a Carmelo Vardaro, a Gerlando Russotto e lo zio di Russotto.

Pm: No  vi  appartate,  quindi  tutte  queste  persone  ascoltano  questa discussione.

Quaranta: Si, eravamo in cucina che si parlava di queste cose. E lui si teneva in contatto … si teneva in contatto con me per capire un po’ la situazione. E poi mi ha spiegato il motivo, l’ho spiegato poco fa, perché è stato ucciso … è stato ucciso Carmelo Bellavia Carnazza per un mancato … pagamento.

Comm. Capo: … pagamento del debito e della partita di cocaina.Però, come diceva il dottore Ferrara, loro pensando che lei era ancora il capo di Cosa nostra, in qualche maniera volevano eventualmente anche un nulla osta così…

Quaranta: Un appoggio di Cosa Nostra, certo.

Pm: Non fare arrabbiare Cosa nostra diciamo.

Quaranta: Dice se noi facciamo questa cosa che andiamo là e ì spostiamo voi .. la vostra reazione qual’è?

Pm: Ci sono problemi o no? Perché un domani, se qualcuno parlava dice no Giuseppe Quaranta, reggente di Cosa nostra di Favara, referente a Fragapane … Mi ha autorizzato … Mi ha autorizzato … Lo sapeva.

Quaranta: Diciamo se nasceva il problema, ero io a risolvere il problema, non altri … sono stato io ad autorizzarlo.

Pm:  Signor Quaranta, mi scusi, ma qualcuno di questi soggetti è mai stato inserito, vicino, contiguo a Cosa nostra?

Quaranta: No, questi …

Pm: Nessuno?

Quaranta: No, no, l’unico contatto che hanno avuto in Cosa nostra … con Cosa nostra è stato Calogero Bellavia, il figlio di Carmelo Bellavia, l’ucciso, il famoso Bellavia che è in carcere, perché … gli spiego una cosa. I Bellavia, come hanno avuto la gestione Gerlandino Messina, che noi in Cosa nostra lo chiamavamo Pinocchio

Pm: Appunto, questa è la cosa. Cioè voglio dire la gestione di Gerlandino Messina viene data a dei soggetti … Voglio capire una cosa … abbiamo  chiesto  se queste persone erano vicine a Cosa nostra, erano inserite in Cosa nostra.  Lei  sostiene  di  no,  però  spiegando  quale  fu questo contatto con questo Gerlandino Messina, che per lungo tempo è stato … Il reggente …allora … Il capo diciamo, il reggente della famiglia di… del mandamento di Agrigento, scusi di Porto Empedocle.

Comm. Capo: Nella provincia?

Pm: Capo famiglia …

Quaranta: Allora i Bellavia hanno avuto contatto con Gerlandino Messina, però l’hanno avuto tramite Luigi  Pullara e Angelo Di Giovanni, organico e fanno parte di Cosa nostra, questo lo posso assicurare al 100% perché erano miei uomini … In  quel  periodo Luigi  Pullara e Angelo  Di  Giovanni gestivano la latitanza di Gerlandino Messina a Favara. Gerlandino Messina è diventato capo provincia …di Agrigento dopo la  cattura  di  Giuseppe Falsone, ex capo provincia … perché in quel periodo quando c’era Falsone, Gerlandino Messina era il vice capo provincia. Però Gerlandino sempre reggente e capo mandamento di Porto Empedocle, sempre …perché la famiglia Messina dopo i Ciffa, c’eranu iddi. Da sempre loro erano a Porto Empedocle. Storia di Cosa nostra degli anni … degli 40, non di … Oh, allora dove è stato catturato Gerlandino Messina, che è Viale Stati Uniti, non era la prima volta che Gerlandino Messina  era ospite in quella casa. Qualche due mesi prima, due mesi prima Gerlandino Messina era stato ospite in quella e sempre Calogero Bellavia era il vivandiere, perché Luigi Pullara si era rivolto a Carmelo Carnazza Bellavia, quello ucciso, di avere un posto tranquillo per metterci un latitante, perché a me … Allora bellavia ha avuto il contatto con Cosa nostra tramite Luigi Pullara… Luigi Pullara e Angelo Di Giovanni sono organici di Cosa nostra, ma non di ora, dei tempi di Giuseppe Vella, perché prima erano uomini di fiducia di Giuseppe Vella, poi uomini di fiducia di Alaimo Pasquale, poi uomo di fiducia di Gerlandino Messina. Dopo la cattura erano miei uomini di fiducia … e di  Francesco  Fragapane,  tramite me. Allora hanno dato la gestione di Gerlandino Messina, ex capo provinciale di Cosa nostra e capo mandamento di Porto Empedocle, … Bellavia, dove il figlio di Bellavia, Calogero, attualmente detenuto, faceva il vivandiere. Ma prima di essere catturato Gerlandino Messina in viale Stati Uniti, già Gerlandino Messina 2-3 mesi prima, a me lo raccontò Luigi Pullara, era stato là e Luigi Pullara si sentiva in colpa quando hanno arrestato a Gerlandino Messina  … a Gerlandino Messina, perché era stato lui di nuovo ad andare da Carmelo Bellavia Carnazza, per ridare l’appartamento.

Pm: Ma come mai sceglie e si rivolge a Bellavia?

Quaranta: Perché in quel periodo, essendo che avevano .. Siccome in quel periodo avevano arrestato a Francesco … , Antonino Pirrera,          a Lillo Pirrera, a Costanza Calogero, a Parello, che erano il gruppo, il gruppo di Falsone. In quel periodo il gruppo Falsone e gruppo Gerlandino Messina gestivano Favara insieme, gestivano … essendo che Luigi Pullara gestiva la latitanza di Gerlandino Messina e sicuramente dove si trovava non era più un posto sicuro, non trovando non trovando posti, si va a rivolgere di nuovo a Bellavia. Mi segue? E Bellavia accetta, perché Carmelo Bellavia Carnazza era un tipo di quelli che … purché lui … Si sentiva lui parte organica di Cosa nostra in quel momento, perché essendo che aveva il numero uno  della provincia, giustamente se lui parlava … perché era quello che teneva, diciamo  curava  la latitanza  di Gerlandino  Messina,  allora  … come si usa? Quando una persona, quando una persona è a disposizione di Cosa nostra e poi cura un latitante di peso, che cura un latitante di peso … che succede? Succede che la persona che cura la latitanza di una persona di peso, qualsiasi cosa chiede, gli viene fatta, qualsiasi cosa tipo soldi, problemi, omicidi, posti di lavoro … Quando curavo Di Gati, poi nel tempo sono stato  parte messo diciamo … (inc.) Cosa nostra reggente, referente alla famiglia Fragapane perché io ero uno di quello che mi comportavo bene …

Pm: Perfetto… diciamo dove  aveva inquadrato… Benissimo. Le raccontano come nasce l’omicidio di Carnazza.

Quaranta: Benissimo.  Allora  dico  “ma  sulu pi  stu motivo?”  Dice  però  a Ciffa dici nu ficimu … dici me cumpari vendicà a so pa’.

Pm: Aspetti, perché Ciffa viene dopo rispetto  al tentato omicidio di Di Stefano?

Quaranta: Si.

Pm: Bene. Di questo … del tentato omicidio di Di Stefano e dell’omicidio (inc.), cioè all’interno  della  casa  di  Russotto, ne avete … ne hanno parlato?

Quaranta: Si.

Pm: Eh! Che cosa hanno detto?

Quaranta: Allora io gli dico come abbiamo parlato dentro la casa.

Passo passo. Allora l’uccisione di Carmelo Carnazza, il figlio Calogero è una persona piccolina, però avi u ficatu, sa fida … è piccolino, come statura è magrolino, va … si unu u piglia cu i mani fa na pallunedda, però deve stare attento, perché se lui ha qualcosa, un coltello, una pistola un ci pensa neanche un attimo a colpire la persona, neanche un secondo va. Allora il figlio Calogero, essendo che per un periodo di tempo gli hanno fatto credere i Furia e Lino Vetro, perché facevano i tramite  … Lino Vetro … gli hanno fatto credere che sono state altre persone ad uccidere, ad uccidere a Carmelo Carnazza … Dice qual era il motivo perché Carmelo Carnazza è stato ucciso e gli dicevano altre persone … gli dicevano che erano state persone di Cosa nostra, perché lui era colpevole della cattura di Gerlandino Messina. Ma non era vero, non era vero. Quando il figlio Calogero ha scoperto  che sono stati i Furia, non so come, però ha scoperto, ha capito che sono stati i Furia

Pm: E come l ‘ha scoperto secondo lei?

Quaranta: Secondo me, per quello che penso io … è giusto?  Però è una mia idea e non ho … diciamo una mia idea, Lino Vetro ha fatto il doppio gioco. Pasqualino Vetro.

Pm: Pasqualino Vetro. E che si trova dove?

Quaranta: A Favara. Allora sicuramente che Calogero quando ha detto … Lino Vetro gli ha detto “sono stati uomini di Cosa nostra“, essendo Calogerino vivandiere di Gerlandino Messina e in contatto con il figlio Giuseppe e fratello di Gerlandino Messina, Fabrizio, giustamente … sicuramente si  sono incontrati, dicendoci “qual è il motivo che voi  avete ordine  di fare uccidere mio padre?” E loro dice ma noi ordine sicuramente un ni dettimu e sicuramente che Lino, quando si era incontrato con Calogero Bellavia e Bellavia  insistendo… ma non era … non era da solo sicuramente, perché c’è lo zio, c’era Emanuele, c’erano questi presenti, gli ha confidato e gli ha detto ca foru i Furia, per il motivo di un mancato pagamento di soldi e di cocaina. Questo è il mio … un mio pensiero su questa cosa.

Pm: Ma prima dell’omicidio di Camazza… quindi gennaio 2015, loro già si erano allontanati con tutti?

Quaranta: Sì, già erano in discussione per il debito che Carmelo Carnazza, Bellavia, con i Di Stefano.

Pm: Quindi ma si erano allontanati solo i Bellavia o anche i Ferraro erano ancora vicini ai Di Stefano?

Quaranta: Allora il gruppo poi era diviso in due parti… i Di Stefano, i Furia … con i suoi uomini storici e il gruppo Bellavia e Ferraro con i suoi …però diciamo il gruppo Bellavia Manuele erano … sono di meno.  Là sono di più. E io conosco alcune persone, alcune persone tipo i Buffi, Antonio Caballero, queste persone a chissi li canusciu io. I Buffi di facci ni vitti sulu unu, I’antru …

Pm: Buffi soprannome?

Quaranta: Si, Cinquemani iddi si chiamano … no, Cinquemani, ‘ngiuria Buffi, no Puffi. Allora Emanuele in quella sede mi dice “però a Carmelo Ciffa me cumpari su fici”.

Pm: Se l’ha fatto, l’ha ucciso.

Quaranta: L’ha ucciso. Dico ha fatto bene, vendica … vendica a so pa’. Dici na u Belgiu ci iu a chianciri, ci iu a chianciri du picciottu … ca avi un nomu tunisinu, ci iu a chianciri picchi’ u colpu  ‘ntesta l’avia a ricevere Maurizio Di Stefano in Belgio. Però siccome Maurizio Di Stefano ha avuto …

Pm: Di Iakelich parliamo.

Quaranta: Si, Iakelich,  Belgio.  Allora  la  casa  è  di  cosa,  di  Vella     ca  ci  dicinu “pumadoru  ciliegino”. Cirio, Cicciu Cirio. Cirio. Suo papà ha fatto sempre parte di Cosa nostra, lui è un avvicinato, però suo papà storicamente fa parte di Cosa nostra.

Pm: Ma Vella era … lo sapeva che sarebbe stato commesso questo omicidio a casa sua?

Quaranta: No, perché Vella aveva dato … La casa … ai Di Stefano.

Pm: I Di Stefano ci sono andati in quel momento quando c’è stato l ‘omicidio …ma prima la casa era stata a disposizione di qualcun altro o no?

Quaranta: Prima di Ferraro e di Bellavia.

Pm: Quindi  anche  Ferraro  e  Bellavia  avevano  le  chiavi  di quella casa?

Quaranta: Si. Come  dicono i giornali iddi  si  truvaru ddà            dintra  e giustamente … u primu colpu di pistola ca l’appi ‘ntesta quel …

Pm: Però questo lo sapeva dal giornale …

Quaranta: E poi me l ‘ha confermato pure Emanuele.

Pm: Cioè  che  le  ha  detto  Emanuele?  Sentiamo  cosa  le  ha  detto Emanuele?

Quaranta: Emanuele Ferraro mi disse un corpu ‘ntesta l’avia a pigghiari du pezzu di merda di Maurizio Furia … u Di  Stefano, però purtroppo  prima trasiu chiddu, picchi Maurizio Furia è criminale di cervello … usa le persone. Non ci interessa ca si … ha una persona insieme e ammazzano a chiddu, l’importante che lui si  salva. Tanto  è stato fortunato, tanto è stato fortunato … pi iddi era morto, invece era svenuto, tanto era stato … fu fortunato, è fortunato … e a Favara dicivanu avi setti spiritii comu i atti, chistu un mori mai.

Pm: E le disse Emanuele chi è andato a sparare?

Quaranta: Allora in quel periodo, in quel periodo dell’omicidio e tentato omicidio che c’è stato in Belgio, diciamo di du ragazzo io chamu tunisino Iakelich… non è tunisino, ma picchi’ ci ava diri tunisino … Na facci  pari tunisino.            Marinisi.

Pm: Ma lei lo conosce questo … lo conosceva, l’ha visto … Questo l’ho visto dal giornale?

Quaranta: si, dal giornale. Allora  dice  me  cumpari  … me  cumpari i cosi  le  sa fare,  me cumpari è Calogero Bellavia … Però siccome a Favara si diceva che lui per 15 giorni … Lui sta raccontando cose che ha detto Emanuele Ferraro dell’omicidio di Iakelich …Il mio compare, il compare di Emanuele Ferraro è Calogero Bellavia. Però lui… dici “me cumpari sa fida a fari i cosi”, sicuramente intendeva sta cosa, però da specifico non l’ha detto. Però in quel periodo si diceva a Favara e si vedeva che il Calogero Bellavia per 15 mancava, lui 15 giorni in quel periodo non c’era.

Pm: Quindi ottobre 2016?

Quaranta: Settembre … settembre 2016. Quindi è mancato. Quindi … E’ mancato 15 giorni … come ho detto quella volta, poi andate a vedere, picchi’ io per sentito dire, però Manuele a mia mi dissi in quel contesto “me cumpari è capaci”.

Pm: Ma le disse soltanto il suo compare, quindi Bellavia, o le parlò anche di …

Quaranta: Per l’omicidio Ciffa mi ha detto che è stato so cumpari, Calogero Bellavia, cu so zio ‘Ntonio … ‘Ntonio purtava u muturi e iddu sparà. Perchè lui, il Ciffa, essendo che  era  uomo  di  Di Stefano e Gaetano allora responsabile del “Pago poco” quello, e pure uomo di fiducia … chistu Gaetano ci teni i sordi a … a Di Stefano, mi sto ricordando … dovete, dovete individuare Antonio, il fratello di Gaetano, che lavora ni “Pago poco“, però a Sant’Angelo, ma no a Circonvallazione … a Sant’Angelo, au Macello c’è  un “Pago poco“, docu c’è uno ca si chiama Antonio, che è fratello  di Gaetano, chiddu che al momento … Il fratello Gaetano, che è uomo di Di Stefano di vecchia data, picchi’ quannu avianu iddi u negozio di ricambi usati di auto, moto, sti cosi, lui era sempre al banco, una persona di fiducia. Emanuele mi dissi chissà Tanu ci teni i sordi e Maurizio avi i sordi a casa, avi sordi a casa, che ci hanno dei sottofondi fatti in cucina … allora iddu mi parlava … è giusto? Che ci tieni i soldi e avi diciamo nell’appartamento una  cosa comu 200-300 mila euro liquidi. E Manuele mi diciva se noi nusciamo ad entrarci, ni li pigliamo niantri sti sordi. Siccome lui ha un sistema di allarme di video camere, che lui d’unni si trova si trova a parti du munnu, iddu lu vidi, cu ci va e cu un ci va… e mi diceva pure Emanuele che … prima di moriri Emanuele, nuatri ni vittimu all’Olimpia, ca iddu si ni stava iennu a travagghiari, era (inc.), io avia a lassari a me figlia, era cu a Smart … doppu … doppu … ah, si … no, facevo mente locale in questo modo …allora … Emanuele ci siamo visti … e mi diceva che qualche settimana prima aveva visto a Liborio Parello, il fratello di Vincenzo Parello, che di cui Liborio Parello con Giacomino Di Stefano sono in rapporti … e ha mandato Liborio Parello a un suo nipote, suo cugino, ca chistu sta na scinnuta di (inc.) di fronte Furia su per giù, a casa di Furia, autorizzato sicuramente di Di Stefano. Ora  siccome iddi … chisti i Ferraro, i Vardaro, anche i Bellavia cu i Cipudda sti cosi, tenevano sotto osservanza queste persone, perché si guardavano, vidivano questi movimenti e Manuele questa  mattina, questa mattina … l’atra vota mu scurdavu a dillu … mi diceva ca ci ini chistu di docu a casa, dici sicuramente iu a pigliari i sordi, picchi’ avi i sordi … e Manuele stava provvedendo a mannarci qualcheduno pi farici abbruciari a chistu picciottu chi ci iu. E infatti in quel periodo Liborio Parello  era a Favara, perché  … suo fratello (inc.) Vincenzo con la sorveglianza  … che c’è la moglie, Vincenzo Parello … staiu collegannu tutti i discursi da bonanima di Emanuele, tutti i discursi chi ficimu …

Pm: Tutto questo lei lo sa che glielo dice Emanuele Ferraro … in occasione di quell’incontro a casa di …

Quaranta: No, questo me lo dice quando ci siamo incontrati io e lui occasionalmente una mattina, io stavo andando a lasciare a mia figlia a scuola … al bar Olimpia, l’ho dichiarato quella volta … Manuele a me mi raccontava tutto perché aveva una fiducia estrema e credeva su di me, credeva …  perché non ero un tipo … Ritornando, ritornando a quel discorso quando eravamo in casa, mi dice che a uccidere Ciffa erano stati so cumpari e suo zio. mi dissi ca so zio guidava e iddu sparà. Allora quando parlava poi dal Belgio, lui mi ha detto queste testuali parole “me cumpari sa fida e sapi vendicare a so pa’ e iu a me cumpari un l’abbannunu”, picchi’ iu a circari a Maurizio Di Stefano, picchì comu nesci me cumpari o prima chi nesci me cumpari a chistu io mi l’haiu a fari, l’haiu ammazzari, a chistu Maurizio picchi’ è iddu la mente … e mi raccontava pure che sua sorella, quella del camping, la moglie di Vitello, che io a suo marito non l’ho mai visto e mancu a sta so soru, però Emanuele mi diceva è una criminale e mi racconta a storia che è stata capace a buttare so soggira fuori dal camping, a mettila menzu a strada … una persona … e loro hanno il contatto fratello e sorella e hanno i telefoni satellitari per non essere rintracciati.

Pm: Questo glielo ha detto Emanuele?

Quaranta: Si. Poi Manuele voleva che io diciamo … che lui erano convinti di fare … di fare parte di Cosa nostra di poterli aiutare. Io in quel contesto gli ho detto “Manuè, io non posso fare niente”, non gli ho detto che non facevo più parte di Cosa nostra, però gli ho detto avendo avuto problemi con la Giustizia, io non posso arriminare tanto assà. Giusto? Però …circati … ma nuatri u circamu e si erano organizzati, si erano organizzati pure perché loro volevano pure andare in Belgio a prendere  la cocaina per  un fatto economico, comprare le armi e poi  me l’ha detto pure quando ci siamo incontrati alla piazzetta Olimpia, perché  perché loro si volevano organizzare … essendo che  hanno arrestato l ‘infermiere, che loro si fornivano come Furia in quel contesto, essennu ca l’arristaru, non avevano più dove andare e cercavano di andare in Belgio per … perché in Belgio mi dicevano 10 non ci sono mai stato, ma mi dicevano che si possono comprare in Belgio le armi cu a tessera va … diciamo c’è più … c’è più largo di potere prendere queste cose, kalashnikov, pistole, silenziatori …

Pm: Un attimo, allora torniamo all’omicidio in Belgio. Allora direttamente o indirettamente e lo specifichiamo, quando parla Emanuele Ferraro, lei che cosa capisce, chi ha agito a casa di Vella, chi ha sparato materialmente o chi ha fatto parte del gruppo … dal racconto di Manuele Ferraro si capisce o no?

Quaranta: Si capisce ca mi dici me cumpari, me capiri sapi vendicare a so pa, per me è un ‘intuizione da ex mafioso di dire fu lui, fu iddu … non ha motivo.

Pm: C’è qualcun altro che si capisce che fa parte dell’organizzazione o partecipa all’omicidio di Iakelich e il tentato omicidio di Di Stefano dal racconto di Emanuele Ferraro?

Quaranta: Allora io vi spiego, io ho capito queste cose … siccome Manuele mi diceva “quando Maurizio è stato …” … per loro era morto, era stato portato all’ospedale, Manuele lo è andato a trovare, gli ha dato (inc.) …diciamo… gli dava il sentimento se aveva bisogno di qualcosa … perciò Manuele era in Belgio, fuggì dall’oggi al domani ca succidiu sta cosa, penso io … poi sono cose che io … Manuele Ferraro (inc.) il doppio gioco … Di Stefano. Sicuramente … ritengo che il Ferraro Emanuele, pur avendo capito … Allora  Ferraro  Emanuele  avendo … quando  hanno  capito assieme ai Bellavia le responsabilità di Di Stefano … apparentemente sono rimasti in pace con i Di Stefano. Ecco! I Bellavia e i Ferraro facevano capire che ancora credevano ad uccidere Carmelo Carnazza era stata Cosa nostra, un gioco. Rimanevano in pace con Di stefano. Però la pace …. una pace opaca.

Pm: Scusi, io questo voglio capire. Secondo lei, questo mantenersi diciamo apparentemente in buoni rapporti con i Di Stefano, fino a quando continua? Cioè Di Stefano, Di Stefano nell’ottobre 2016 gli sparano … giusto?

Di Stefano lo capisce subito che sono i Bellavia?

Quaranta: Si.

Pm: Cioè da settembre 2016 cioè Di  Stefano allontana il gruppo Bellavia Ferraro …Quindi diciamo questa pace apparente… si mantiene fino a quando Di Stefano non viene sparato. A quel punto lo capisce che non … cioè diciamo (inc.)

Quaranta: Manuele lo va a trovare all’ospedale facendogli capire che lui è sorpreso … Che gli hanno sparato. Però la chiave, la chiave, secondo me, dov’è nata che Di Stefano hanno allontanato Bellavia e i  Ferraro, secondo me? Quando hanno uccisi prima Sorce… chiddu chi avi u bar “Grande Fratello” …Perché  io quando ho saputo questo omicidio dico ma questo  … una persona mi disse dice “parlava assai”…

Pm: Chi glielo ha detto?

Quaranta: Na stu mumentu un mu ricordu, ma comunque uno di Favara, che ha abitato pure in Belgio.

Pm: E quindi non  in quell’incontro a casa Russotto? Si parlò di Sorce? Lei ne ha parlato con un’altra persona?

Quaranta: No. Allora  quando  … di Sorce noi non abbiamo parlato in quel  contesto, però  quando  ho  visto  (inc.)  l’omicidio  di  un favarese di 50 anni, pizzaiolo, Grande Fratello, cose … dico minchia chissu, ca dici ca ci spararu di ‘ncapu a machina dicivanu … e uno mi disse parlava assà. Allora, secondo me, questa persona è stato forse quello a fare capire ai Di Stefano che sono stati i Bellavia con i Ferraro.

Pm: Ma perché  lei  sa se questo Sorce conosceva i  Ferraro, Bellavia?

Quaranta: Essendo un favarese che ha un bar in quella zona, sicuramente i favarisi ci ivanu … Allora nuatri favaresi avemmo u viziu di parlare anche tanticchedda chiossà du dovuto.

Pm: Dobbiamo prendere in considerazione il fatto che Maurizio Di Stefano, che nell’agguato del 14 settembre 2016, resta vivo, ha potuto vedere qualcosa …

Quaranta: Appunto io questo dico, cioè il Di Stefano lo vede chi gli spara …

Pm: cioè non sa, potrebbe anche essere un killer che lui non conosce, ma potrebbe essere una persona che lui conosce …

Quaranta: Questo io sempre ribadisco … io ripeto che Manuele mi dice “me cumpari sapi vendicare a so Pa ‘”.

Quindi … Siccome in quel periodo Calogero Bellavia mancà quinnici iorna di Favara

Pm: Lei … però lei questo non lo sa, questa è una sua diciamo ricostruzione, non è che gli ha detto è stato Bellavia a sparare a Di Stefano. Chiariamo, perché se no poi … gli ha detto mio compare sa vendicare a suo padre. E lei sa che m quel periodo a Favara … cioè Bellavia Calogero non era a Favara.

Quaranta: Pi quinnici iorna mancà.

Pm: Ma le dissero nel corso  di  questa  conversazione  che nell’omicidio di Di Stefano e l’omicidio di Iakelich fossero o meno travisati?

Quaranta: No, no. E poi mi ha raccontato il tentato omicidio di cosa … di … Nicotra.

Pm: Eh, che cosa le dissero del tentato omicidio Nicotra?

Quaranta: Ca ci ieru cu u Fiorino e a sparare foru Manuele Ferraro, Calogero Bellavia, lo zio Antonio, Carmelo Vardaro e a guidare era Michelangelo Bellavia Cipolla, una cosa del genere.

 Comm. Capo: Cipolla è la madre …

Quaranta: Bellavia.

Pm: Lei ha già detto … perché era confuso … che Cipolla era dal lato di madre …

Quaranta: Allora è u figlio di ‘Ntonio, di ‘Ntonio chiddu ca Di Gati lu fici arristari, ca era il titolare dell’impianto di calcestruzzo chi c’era a… tentato omicidio Nicotra a sparare erano stati … Emanuele Ferraro … Calogero Bellavia‘Ntonio Bellavia, Carmelo Vardaro …  e a guidare era Michelangelo Bellavia … La mamma Cipolla. Siccome a Favara           li sintemmu Cipudda …Tutti Cipudda li sintemmu … per questo io dico Cipudda, perché Bellavia … A linea chidda è, un ci n’è altre

Pm: Lei poco fa diceva i Ferraro, ma in tutti questi episodi il fratello di Emanuele, se lei lo sa, ha avuto un qualche ruolo, è stato coinvolto o non c’entra niente? Il fratello di Emanuele, se lei lo conosce fra l’altro.

Quaranta: Allora gli spiego una cosa. Io di Ferraro … io dico i Ferraro, picchì giustamente il fratello e il cugino chiddu cu a Croma, ca chistu travagghiava primu a (inc.) stu carusu, sono in contatto, però se loro facevano parte del gruppo o erano … parlo di organico esterno per appoggiare Emanuele questo  non  lo posso dire. Però questi … voglio dire il fratello sa qualcosa di Emanuele, non dico tutto, ma qualcosa di buono sapi.

Pm: E poi altre due cose le voglio chiedere. Quando viene ucciso nel 2015 Carnazza. Bellavia lei aveva… ancora            un ruolo in Cosa nostra?      

Quaranta: No,  perché  il mio ruolo  in Cosa nostra  è durato  fino  a luglio 2014.

Pm: Però dico lei prima di parlare con Ferraro in quest’occasione da Russotto o al bar Olimpia,  dell’omicidio di Bellavia aveva contatti di persone di Cosa nostra … Aveva mai sentito dire qualcosa?

Cioè lei prima di parlarne con Ferraro, le sta chiedendo il dott. Camilleri, ma in Cosa nostra si ci interrogava su st’omicidio di Carnazza, su sta …

Quaranta: Io questo  … l’unico  approccio  che ho avuto per  la discussione dell’omicidio di Melo Carnazza era stato con Luigi Pullara. Allora io ho avuto soltanto un approccio con Luigi Pullara chiedendoci, essendo che lavoriamo nello stesso settore, io lavoravo, fui licenziato, lo stesso settore della spazzatura, gli dico “Ma, Lu, ma stu discursu di Melu Carnazza?” Dici “Pi’, si dici in giro pu u fattu, dici, da cattura di Gerlandino Messina” . Ma ci dissi è veru? Dici no … dice mi sento io responsabile, essendo ca ci purtavu iu ni Melu Carnazza a Gerlandino e sugnu in difficoltà ca un pozzu taliari né a soro di Gerlandino Messina, né  u figghiu di Gerlandino Messina, né a muggheri di Gerlandino Messina

Pm: E invece dell’altro omicidio avvenuto a Favara, cioè quella di Ciffa, lei prima di parlare con Ferraro o … ha sentito dire qualcos’altro?

Quaranta: No, di Ciffa si sentiva dire che … però questo l’ho letto sul giornale che lui aveva partecipato ad un tentato omicidio di un proprietario di un supermercato …

Pm: No, ma questo lo sa dal giornale. lo dico se ha per esempio discusso con Pullara o con altri di questo tentato omicidio, di questo omicidio che avviene a Favara.

Quaranta: No.

Pm: Ne discute invece poi con Ferraro?

Quaranta: Poi Ferraro mi illustra tutta la situazione dell’omicidio di Bellavia, di Ciffa, dell’omicidio del … di quel ragazzo là come si chiama … Iakelich … Duttù, iu haiu un miliuni e menzu di nomi ‘ntesta … perciò mettici chistu pari …

Pm: E invece mi scusi … Di Stefano che lei ci ha detto avere una grossa disponibilità di soldi ed essere … però tanto da essere soprannominato (inc.), ha mai avuto dei rapporti con Cosa nostra ed in particolare con Cosa nostra per esempio quando lei era il capo di Favara tra l’altro.

Quaranta: No, no.

Pm: Nessun tipo di rapporto? Cioè poteva agire autonomamente?

Quaranta: Essendo che lui aveva la disponibilità e poi diciamo … diciamo il percorso di droga a Favara … il percorso di droga a Favara, avendo la disponibilità e usano fare i so contatti a Reggio Calabria, ‘nPalermu o a Napoli o in Puglia o Spagna o … essendo che ha la disponibilità ognuno gestisce la sua cosa. Mi segue? Però l’importante non inserire negli affari di Cosa nostra, però loro possono chiedere con le pinze a Cosa nostra  dei  favori, Cosa nostra impone i favori ai clan, è differente  la cosa.

Pm: Ed è mai capitato questo che lei dice, cioè che Di Stefano abbia chiesto dei favori a Cosa nostra o che Cosa nostra abbia imposto qualcosa a Di Stefano? Le risulta?

Quaranta: Allora Maurizio Di  Stefano era stato in stretto contatto con Domenico Vetro, u stiddaro, con Lino Vetro Cosa nostra e sicuramente loro, sotto banco o per qualcosa, loro facevano … perché poi lui aveva contatti diretti con Prestia, Salvatore Prestia, chi è cugnatu di Fabrizio Messina e u niputi di Grassonelli, Stiddaru, di Porto Empedocle, una  persona abile …

Pm: Quindi lei pensa che possa essere questo …

Quaranta: In sottomano qualcosa sicuramente a facivanu,  a testa  quieta, però che io di reggente o chi prima di me di reggente … io personalmente non lo sapevo, picchi’ (inc.) au cumpari, picchi’ si criavanu sulu casini pedi pedi, picchi’ iddi fornivano un carrozziere, un ci dava i soldi, ci ivanu cu i marrughi … i mazze da baseball, sempre …

Pm: Ed è accaduto questo?

Quaranta: Si, si. Io sapevo cosi’ diciamo, ca fornivano ai carrozzieri, ai meccanici, poi magari addimuravanu chiddi a darici i soldi, picchi’ chiddu fici sulu sordi, possibilmente pinsava, ci iva e ci iva a fari casinati, cosi, diciamo … Però questa era una voce che girava a Favara.

Pm: Ma lei è a conoscenza di quali possano essere i canali di rifornimento della  droga di Di Stefano? Cioè dove si va a rifornire di droga lui?

Quaranta: Allora … gli spiego … gli spiego una cosa. I canali di droga che ha  avuto Di Stefano, che ha avuto  Di  Stefano  … Di Stefano avendo la possibilità economica prima la comprava a Napoli … Allora come faccio a sapere che i Furia e i Di Stefano prima erano … andavano a Napoli? Di cui Carmelo Ciffa è stato arrestato pi un fattu di droga a Napoli e già cominciamo a puntualizzare le cose … io ho saputo tramite Angelo Di Giovanni  e Luigi Pullara  chi portava  la droga a Favara era Gioacchino Alba Pansazza, chi iu a finiri ni Giogiò Fallea, Carmelo Fallea, Giogiò chiddu cu l’occhio … poi è stato pure arrestato, Gioacchino Alba è stato arrestato, che è fratello del morto Alba Giuseppe e lui …Allora un giorno … un giorno Luigi Pullara mi presenta a me a Alba. Io essendo referente, essendo referente mi presenta Alba … Siccomu chistu Alba è linticcheddu, chistu Alba è linticcheddu …

Pm: Che vuol dire, lo spiega?

Quaranta: Linticcheddu è di famiglia bassa.

Pm: Ah, non una persona anziana?

Quaranta: Alba Gioacchino che è stato arrestato pure in Belgio per traffico di droga, cocaina … lui ha un bar e tutto. Me lo presenta, Luigi mi presenta come reggente di Favara in Cosa nostra, in contatto con Fragapane, ha voluto pure conoscere Francesco Fragapane e gliel’ho fatto conoscere a Alba, sotto richiesta di Luigi Pullara e … e Gioacchino Alba in quel contesto mi raccontava che i Furia, Giacomino Di Stefano Furia, si trovava in Belgio, è andato Gioacchino Alba per comprare la droga e Gioacchino Alba ci dissi no, perché dici io droga a tia un ti ni dugnu, perché io ho contatti ddà sutta cu Giogiò, cu Minicu … cu Peppe Blando, cu Lino Vetro ... non gliel’ha data e poi suo fratello Maurizio è un tipu di chiddu ca fa sempre casini e hanno deciso di no, di non dargliela. E ha deciso di non dargliela e mi ha raccontato e mi disse “ti ricordi, dici, quannu a chiddu Carmelu, dicemu l’uomo di fiducia di Di Stefano è stato preso con una macchina ca viniva di Napoli … ora unni u pigghiaru un lu sacciu… Siccomu, dici, iddi sunnu troppu … troppu a vista,  fannu troppi casini e, dici, sta cosa niantri … l’abbiamo allontanati. Ah, dicu vabbè … E poi lui essendo che … Si, chistu fu arrestato e mi raccontava pure i Furia  hanno messo un avvocato di Caltanissetta, che davano i soldi all’avvocato, soldi alla moglie per andarlo a  trovare … alcuni passaggi. Però dici niantri … iu un ci ni dugnu, dici, cocaina a iddu, né fumu … Né ciaru. Perché lui … so frati è uno chi fa casino … è un tipo di chiddi che come fa contatto, è capace che a lei l’ammazza purché c’è m contatto. Mi segue? Il sistema criminale suo”.

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