Agrigento

Mancata esecuzione della Mobilità Interna Asp 1 Agrigento, la diffida del sindacato FSI USAE

A distanza di due mesi dalla pubblicazione la graduatoria finale è rimasta congelata

Pubblicato 1 anno fa

“Dalle corsie dei Presidi Ospedalieri continue proteste e lamentele da parte del personale dipendente dell’ASP n. 1 di Agrigento, riguardante la mancata applicazione dell’istituto della mobilità interna per il personale infermieristico, bandita nel 15/09/2021.” Cosi in un nota Salvatore Ballacchino Segreterio Territoriale FSI USAE che diffida i responsabili del mancato procedimento ad eseguire quanto previsto dagli accordi sulla mobilità interna, entro 15 giorni dalla ricezione della nota.

“Premesso che il 06 giugno dell’anno 2019, sono stati ultimati i lavori del tavolo tecnico dedicati alla “mobilità interna” e che dopo diverse riunioni di Delegazione Trattante è stato approvato in data 18/02/2021 Il relativo regolamento con atto deliberativo n. 230. Considerato che dopo vari solleciti, si legge nella nota, culminati con assemblee dei lavoratori, Sit-in e relativo verbale di confronto dinnanzi al Prefetto, in data 15/09/2021 con atto deliberativo n. 1500 è stato approvato il tanto desiderato avviso e pubblicato  sul portale-web aziendale, a distanza di circa 9 mesi, esattamente in data 17/06/2022 con atto deliberativo n. 1054, finalmente “viene alla luce” come un parto sofferto dall’Ufficio Risorse Umane la “mostruosa” graduatoria finale che dopo centinaia di ricorsi e richieste di riesame da parte dei tanti dipendenti, ingiustamente penalizzati è stata nuovamente rielaborata con l’atto deliberativo n. 1757 del 27/10/2022. A distanza di circa 2 mesi da quest’ultima pubblicazione, la graduatoria rimane congelata e i dipendenti pur essendo vincitori della mobilità interna, continuano “vivacchiare” per le strade della provincia, mettendo a rischio la propria vita e le finanze delle loro famiglie (spese viaggio) per raggiungere la sede di lavoro che faticano a sentire propria. Tutto ciò sta provocando malcontento tra i dipendenti e disaffezione all’azienda per l’ovvia perdita di chance, per l’impossibilità di potersi avvicinare al proprio nucleo familiare o di aspirare a percorsi professionali più gratificanti e a obiettivi di carriera più facilmente raggiungibili”, conclude il segretario.

                                                                                                                  

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