Agrigento

Migrante investito a Siculiana, la Questura ricostruisce i fatti: “l’automobilista non si è fermato all’Alt”

A seguito di quanto accaduto stanotte lungo la statale 115, all’ingresso di Siculiana, dove un migrante nel tentativo di fuga dal centro di accoglienza è stato investito e ucciso da un’auto, la Questura di Agrigento guidata dal Questore Rosa Maria Iracia, in un comunicato stampa ricostruiscono in modo ufficiale tutto l’episodio. Di seguito la nota stampa: […]

Pubblicato 4 anni fa

A seguito di quanto accaduto stanotte lungo la statale 115, all’ingresso di Siculiana, dove un migrante nel tentativo di fuga dal centro di accoglienza è stato investito e ucciso da un’auto, la Questura di Agrigento guidata dal Questore Rosa Maria Iracia, in un comunicato stampa ricostruiscono in modo ufficiale tutto l’episodio.

Di seguito la nota stampa:

  “Nel corso della notte, due migranti ospiti del centro di accoglienza Villa Sikania di Siculiana, nel tentativo di allontanarsi arbitrariamente, uscivano repentinamente dal cancello di ingresso e raggiungevano la strada statale 115 che costeggia la struttura. Alcuni operatori della Polizia di Stato, appartenenti al I Reparto Mobile di Roma, preposti al servizio di vigilanza, ordine e sicurezza pubblica, si ponevano all’inseguimento degli stessi, riuscendo a bloccare la fuga di uno dei due migranti sulla strada statale. Nella circostanza, sopraggiungeva sulla predetta arteria un’autovettura, condotta da C. A. 34 anni che, nonostante il segnale di Alt effettuato da personale dipendente, che si accorgeva dell’arrivo a forte velocità dell’autovettura, investiva il gruppo causando la morte del cittadino straniero ed il ferimento di quattro operatori intervenuti. Il conducente dell’autovettura, subito dopo il sinistro, tentava la fuga ma veniva immediatamente bloccato e condotto all’interno della struttura Villa Sikania da altro personale del medesimo Reparto Mobile, che si poneva repentinamente alla sua ricerca.
Il medesimo personale di polizia unitamente ai Militari dell’Arma dei Carabinieri, fatti intervenire per i rilievi stradali, procedevano all’ arresto del conducente ai sensi degli artt. 589 bis (omicidio stradale) e art. 589 ter (fuga del conducente). Il migrante deceduto, di anni 20, di nazionalità eritrea, era sbarcato a Lampedusa e successivamente trasferito presso la predetta struttura, ove avrebbe dovuto completare un periodo di quarantena con sorveglianza sanitaria. Uno degli operatori del Reparto Mobile intervenuti riportava gravi ferite alla gamba sinistra e veniva immediatamente trasportato presso il locale Ospedale San Giovanni di Dio, ove, nelle prime ore del mattino, veniva sottoposto d’urgenza ad un delicato intervento chirurgico. Agli altri tre operatori venivano riscontrati traumi minori, giudicati guaribili, rispettivamente, in giorni 15 e 7. La situazione è attualmente seguita con la massima attenzione e in tutte le strutture di accoglienza della provincia viene impiegato un consistente numero di operatori di polizia per i servizi di vigilanza”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *