Agrigento

Riforma Beni culturali, gli architetti: “Ok a semplificazioni ma potenziare Soprintendenze”

Il presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento, Rino La Mendola, esprime la propria condivisione sulla gran parte dei principi introdotti dalla legge delega

Pubblicato 58 minuti fa

“Finalmente il processo di semplificazione, che ha già parzialmente interessato l’edilizia e gli interventi strutturali, si estende al settore dei beni culturali”. 

Con queste parole, il presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento, Rino La Mendola, esprime la propria condivisione sulla gran parte dei principi introdotti dalla legge delega, già approvata dal Senato e adesso al vaglio della Camera, con la quale il Governo è autorizzato a procedere alla riforma del Codice dei Beni culturali con un nuovo decreto legislativo, pur nella consapevolezza che il testo approvato al Senato può essere perfezionato alla Camera. 

“Il principio di escludere, dal parere vincolante della Soprintendenza, gli interventi di scarso impatto che riguardano tettoie, pergolati, modeste modifiche alle coperture, agli infissi e agli impianti tecnologici – continua La Mendola – segnano certamente un passo avanti lungo un percorso necessario per la semplificazione concreta dei piccoli interventi edilizi. Sosteniamo da tempo, infatti, che le misure per la semplificazione delle procedure edilizie non raggiungono alcun obiettivo se non abbracciano anche gli ambiti di competenza delle Soprintendenze ai Beni culturali e ambientali. Siamo convinti che, in occasione del passaggio alla Camera – aggiunge il Presidente degli architetti – sarebbe opportuno perfezionare l’elenco degli interventi di scarso impatto da non assoggettare al parere vincolante delle Soprintendenze e rivalutare soprattutto l’introduzione del silenzio assenso, al fine di allineare la normativa dei Beni culturali ad altre normative di settore, garantendo un’ulteriore accelerazione dell’istruttoria delle pratiche delle nostre Soprintendenze, che dovrebbero però essere potenziate. Molto spesso, infatti, i ritardi sono causati, non solo dalla mancanza di termini perentori fissati dalle norme vigenti, ma anche da una notevole contrazione del personale, certamente sottodimensionato in relazione alle tante competenze in capo a queste importanti aree del dipartimento Beni Culturali. Riteniamo fondamentale, dunque, l’introduzione di tempi certi per l’istruttoria delle pratiche e dell’istituto del silenzio-assenso ma, contestualmente, siamo consapevoli della necessità e dell’urgenza di dotare le Soprintendenze di nuovo personale competente in materia di Beni Culturali. Seguiremo l’evoluzione normativa della legge delega e del successivo decreto legislativo – conclude La Mendola – per proporre, nell’articolato del nuovo Codice, gli emendamenti necessari per una riforma efficace del Codice dei Beni culturali lavorando all’unisono con il Coordinamento degli Ordini del Sud e con la Consulta degli Ordini degli architetti della Sicilia”.

Il Piano integrato di Attività e Organizzazione 2025-2027 adottato dalla Regione Siciliana prevede un piano di assunzioni, nel triennio, di 1348 dipendenti. Gli architetti auspicano che tali numeri siano realmente confermati e che una buona parte vengano destinati al settore dei Beni Culturali.  

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