Frode gasolio agricolo, la Cassazione conferma sequestro impianto di Palma di Montechiaro
Alla titolare dell'impianto di Palma viene contestato il coinvolgimento in questo schema, che avrebbe permesso di evadere accise e Iva su oltre 11 milioni di litri di carburante
La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla titolare di un impianto di distribuzione di carburanti di Palma di Montechiaro, confermando il sequestro disposto nell’ambito dell’indagine sulle presunte frodi fiscali legate alla commercializzazione di gasolio agricolo.
Il procedimento rientra nel piu’ ampio filone investigativo che, nei mesi scorsi, aveva portato la guardia di finanza di Palermo e l’agenzia delle dogane a eseguire sequestri per oltre 15 milioni di euro nelle province di Palermo, Catania e Agrigento. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, un gruppo organizzato avrebbe messo in piedi un sistema di false fatturazioni e documenti di accompagnamento (Das) irregolari per simulare la vendita di carburante a imprese agricole o società di comodo, mentre il gasolio veniva in realta’ ceduto “in nero” a soggetti non autorizzati.
Alla titolare dell’impianto di Palma viene contestato il coinvolgimento in questo schema, che avrebbe permesso di evadere accise e Iva su oltre 11 milioni di litri di carburante. La difesa aveva sostenuto la correttezza delle operazioni e la regolarità dei pagamenti, ma i giudici hanno ritenuto le argomentazioni non sufficienti, confermando il provvedimento di sequestro


