Servizio Idrico, i lavoratori: “Qual è il nostro futuro?”
C’è agitazione tra i dipendenti del Servizio Idirco Integrato. I lavoratori, attraverso i sindacati, sono venuti a conoscenza del Piano d’Ambito, il documento che racchiude in pratica il futuro del servizio idrico e di depurazione nella provincia di Agrigento, documento che delineerebbe il percorso della futura Società Consortile, al momento non costituita di fatto, che […]
C’è agitazione tra i dipendenti del Servizio Idirco Integrato. I lavoratori, attraverso i sindacati, sono venuti a conoscenza del Piano d’Ambito, il documento che racchiude in pratica il futuro del servizio idrico e di depurazione nella provincia di Agrigento, documento che delineerebbe il percorso della futura Società Consortile, al momento non costituita di fatto, che è stata deliberata dai sindaci attraverso l’Assemblea Territoriale Idrica con votazione unanime, e che dovrebbe sostituire l’attuale Gestione commissariale nominata dal Prefetto subito dopo le note vicissitudini che hanno interessato l’oramai ex gestore Girgenti Acque e la controllata Hydortecne.
Il piano, per la verità non proprio facile da comprendere, prevederebbe l’utilizzo di un minimo di 200 lavoratori, a fronte degli attuali circa 330. Dunque a fronte dell’attuale forza lavoro, vi sarebbe una perdita occupazionale di circa 130 unità.
Nuvole dense, quindi, all’orizzonte. I lavoratori sono sul piede di guerra. Già nelle prossime ore potrebbe essere indetta un’assemblea sindacale per delineare le strategie volte alla difesa delle maestranze.
Sembra, intanto, che il prossimo 23 dicembre, proprio l’Ati sarà in assemblea per discutere, e forse approvare, il Piano d’Ambito redatto da società esterne, appositamente incaricate.
I lavoratori del Servizio idrico Integrato non ci stanno. Sono convinti che il Piano non contenga i numeri “giusti” per garantire un servizio idoneo e ottimale alla cittadinanza, e puntano, nel contempo, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, salvaguardia che era stata garantita anche dall’ex Prefetto Caputo.
“Ma secondo loro dovremo continuare a lavorare in attesa che ci mandino via? Ai sindaci, ora, il compito di dare risposte e fare chiarezza”, si chiedono i lavoratori del Servizio Idrico.