Agrigento

Stagione concertistica agrigentina con tanti oneri e pochi onori

Una delle novità della stagione teatrale 2018/2019 per il Teatro Pirandello, la città e la Fondazione è stata la realizzazione di una grande Orchestra filarmonica con un coro polifonico e un coro di voci bianche. Conseguentemente la realizzazione della prima stagione concertistica. Un evento che sin dalla riapertura del Pirandello nel 1986, non era mai […]

Pubblicato 6 anni fa

Una delle novità della stagione teatrale 2018/2019 per il Teatro Pirandello, la città e la Fondazione è stata la realizzazione di una grande Orchestra filarmonica con un coro polifonico e un coro di voci bianche. Conseguentemente la realizzazione della prima stagione concertistica.
Un evento che sin dalla riapertura del Pirandello nel 1986, non era mai accaduto e probabilmente neanche dagli inizi del suo primo anno di vita nel lontano 1870. Ne parliamo con Enzo Abate, direttore organizzativo.
A scorrere la locandina dei concerti e la qualità delle scelte artistiche si conferma come dietro ci sia un lavoro enorme di ricerca e di interpretazione. Insieme a difficolta che spesso, dalle nostre parti, diventano boicottaggi. Ne vogliamo parlare?
“Credo di non dire una sciocchezza se affermo che quest’anno con l’organizzazione della prima stagione concertistica il Teatro Pirandello ha fatto un notevole salto di qualità, una crescita esponenziale dell’offerta musicale e quindi culturale da cui ne trae vantaggio tutta la città. Offrire parallelamente alla stagione di prosa una stagione concertistica è un avvenimento che accade solo nelle grandi città dove insistono storici e blasonati teatri dalle risorse economiche ben più ampie di quelle del Pirandello. Io e il maestro Antonio Cusumano, direttore della nostra Filarmonica, sin dal mese di luglio abbiamo cercato di ottemperare a delle scelte artistiche che potessero darci la possibilità di realizzare un cartellone di qualità accontentando gli appassionati di ogni genere di musica. Il lavoro non è stato facile e le difficoltà le abbiamo avute, ma non parlerei certo di boicottaggi in quanto le risorse erano e sono così esigue che c’era poco da boicottare. La prima stagione concertistica 2020 inizierà il primo gennaio con il gran concerto di Capodanno con la nostra Filarmonica al completo, i nostri 40 coristi, il coro di voci bianche e altri artisti che saranno coinvolti all’evento”.
In pratica sulla scena avremo 50 orchestrali a cui si aggiungono gli elementi del coro. Forse in tutto arriveranno a 150?
“Saranno 150 sul palco ma se aggiungiamo gli altri artisti che vorrei e spero coinvolgere, alla fine tra tecnici, musicisti, coristi, presentatori e quant’altro, per realizzare il Concerto di Capodanno dovremmo essere complessivamente intorno a 180 persone. Una bella squadra da coordinare e organizzare”.
Al maestro Antonio Cusumano l’onere di orchestrare e istruire tutto l’ensemble.
“Il maestro Cusumano ha fatto e continua giornalmente a fare un lavoro indescrivibile. Lui è il “deus ex machina”. Senza di lui non potrebbe esistere la nostra filarmonica e al di la dei nostri personali rapporti di grande rispetto e amicizia considero la sua presenza una vera fortuna per il Teatro Pirandello. Tutte le varie partiture musicali dei concerti dove sarà presente la nostra Filarmonica sono state da lui realizzate e arrangiate in giornate e nottate di particolare impegno e le assicuro che è un lavoro immane che può realizzare solo chi ha una grande professionalità e altrettanta passione e dedizione”.
Dopo il concerto di Capodanno quali altri appuntamenti avremo in cartellone?
“Il 2 Febbraio avremo l’Orchestra jazz siciliana della Fondazione Brass group di Palermo che presenterà il concerto “Latin explosion, direttore Domenico Riina. Il 16 febbraio il Gran galà d’Opera con la partecipazione del soprano Piera Grifasi, Il tenore Salvatore Bonaffini e il Baritono Salvo Todaro. Si esibiranno in notissime arie d’opera accompagnati dall’Orchestra Filarmonica del Teatro Pirandello diretta dal maestro Antonio Cusumano, Il 15 marzo Riccardo Randisi & Kate Worker Quintet presentano “Broadway 2.0”, una riproposizione di alcuni dei brani più rievocativi della tradizione dei musical americani. Il 29 marzo un coinvolgente e trascinante concerto per pianoforte e orchestra. Il pianista maestro Vincenzo Baglio eseguirà il concerto n° 2 Opera 21 in Fa minore di Frederic Chopin accompagnato dall’Orchestra Filarmonica del Teatro Pirandello diretta da Antonio Cusumano e a seguire, di Franz Schubert, la sinfonia n° 8 in Si minore “Incompiuta” primo movimento. Il 26 aprile per gli amanti della musica pop un concerto da non perdere. Un particolarissimo tributo a Whitney Houston con la partecipazione della solista Lucia Garsia accompagnata dall’Orchestra Jazz Siciliana e dalla sezione orchestra d’archi della nostra filarmonica, una vera chicca musicale. Il 10 maggio, il gruppo Ubi Ensemble presenterà un particolare concerto dedicato alle bellissime musiche di Astor Piazzolla. Il 31 maggio 2020 ultimo appuntamento di questa 1^ stagione concertistica con il Concerto Di Primavera della Filarmonica e Coro del Teatro Pirandello per classica e colonne sonore diretto dal maestro Antonio Cusumano”.
Il costo di tutto questo ben di Dio?
“A questa domanda mi corre l’obbligo di fare una brevissima premessa: un cartellone così vario e strutturato, in un altro teatro e con un’altra organizzazione solo per il cachet agli artisti ci sarebbe stato un costo di non meno di 100 mila €uro. Noi stiamo organizzando tutto con appena 49,500 € , incluso il service audio e luci per otto spettacoli, il trasporto delle pedane per il coro, il presentatore, le riprese video per alcuni spettacoli e qualche altro costo che sebbene di poco importo incide pur sempre nel totale finale, e che di fatto sono le somme che la Fondazione aveva a disposizione per realizzare una stagione concertistica. Io e Antonio Cusumano tenaci e testardi pur di realizzarla abbiamo lavorato tessendo i personali rapporti di amicizia con tutti i vari artisti coinvolti spiegando quali erano le nostre esigenze e le esigue disponibilità economiche deliberate. Tutti hanno compreso le nostre motivazioni e siamo riusciti a portare a buon fine questo progetto. Tuttavia confidiamo nel coinvolgimento di alcuni sponsor che possano apportare qualche risorsa economica in più. Ma sempre a vantaggio di tutto ciò che abbiamo organizzato, per arricchire la scena di ciò che è stato programmato”.
Mi sembra incredibile perché per il Natale agrigentino lo scorso anno sono pervenuti in città circa 600 mila euro, per risollevare le sorti del Villaggio Mosè e poco altro. Per questo la sua cifra appare incredibile. Non solo a me.
“Le rispondo con un secco e lapidario “no comment”. Gradirei non rispondere a questa sua domanda. Vede, io faccio questa attività dal 1989 e per mia abitudine e carattere personale non mi interessa fare i conti in tasca agli altri o a chi organizza eventi. Sono già tanti coloro che in città tradizionalmente praticano questo “sport” e non solo nell’organizzazione di eventi, traendone poi tutte le ovvie proprie considerazioni. Ognuno è responsabile di ciò che organizza, dello spettacolo che propone e del cachet richiesto che può essere più o meno congruo secondo valutazioni artistiche o personali e a prescindere se la cifra pretesa è approvata da chi di competenza, risulta essere proporzionata o meno. Ribadisco, personalmente è un argomento che non mi interessa”.
Secondo lei possiamo dire che ad Agrigento si sono messe le basi per un futuro musicale oppure è una impressione che andrà delusa?
“No assolutamente. Ma quale impressione che andrà delusa ? Guardi, la prendo come una battuta. Io e il maestro Cusumano abbiamo lavorato e stiamo lavorando con sacrificio con molti oneri e nessun onore ma tante vigorose strette di mano e moltissimi complimenti per quanto fatto sinora. Abbiamo ricevuto infiniti apprezzamenti per la qualità dei concerti passati e per la stagione concertistica in programma. Lavoriamo con passione per costruire una costante offerta musicale teatrale e quindi come detto prima anche una crescita culturale per la città. Il maestro Antonio Cusumano con la moglie Debora Randazzo, insegnante di canto e soprano della nostra orchestra e il sottoscritto, ogni sabato mattina siamo in teatro per le prove del coro di voci bianche, oltre all’impegno due volte la settimana per le prove del coro degli adulti e in altre giornate le prove dell’orchestra filarmonica, curando attentamente ogni singolo aspetto organizzativo preparatorio di ogni concerto. Lo facciamo gratuitamente e l’ho anche detto pubblicamente in teatro alla fine del Concerto di Primavera del 5 maggio scorso, con serietà e professionalità perché è una mission che portiamo avanti con passione e amore per la musica, per il teatro, per la città, puntando, e sarebbe stupido negarlo, ad un futuro economicamente più roseo che ci permetterà di raccogliere i frutti di questi anni di lavoro. Da parte nostra ci sarà sempre la massima responsabilità, dedizione e zelo nel continuare a fare sempre meglio quanto sinora fatto. Se dovesse finire non sarà di certo per colpa nostra ma per mere scelte politiche di altri. Mi auguro che in futuro ci sarà chi apprezzerà o continuerà ad apprezzare queste nostre qualità e tutto il lavoro svolto”.

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