Agrigento

Urban fest chiude in anticipo, gli organizzatori: “in via Atenea la gente pretende silenzio”

La nota dei titolari dei locali che hanno fatto squadra insieme a Riccardo Gaz per organizzare l'evento

Pubblicato 2 mesi fa

Urban fest in via Atenea, il primo festival urbano sotto gli ombrelli volanti, chiude in anticipo. Dopo 4 weekend ,che hanno fatto registrare uno straordinario riscontro di presenze nel centro cittadino, i promotori dell’iniziativa hanno deciso di fermarsi. La decisione arriva dopo avere constatato un’eccessiva pressione da parte di chi abita in via Atenea e pretende il “silenzio” già a ora di cena.
“E’ stato un progetto – spiegano i titolari dei 3 locali che hanno fatto squadra (Girasole Cafè, Chapeau e Cantina Granet) – scaturito da un’idea di Riccardo GaZ. Un vero e proprio festival pensato per celebrare l’arrivo della bella stagione, capace di portare in via Atenea artisti di strada, flashmob, estemporanee di pittura, mostre fotografiche, canzoni d’autore e dj set. Tutto questo sotto i colori degli ombrelli. Una via Atenea in festa così non la si vedeva da tempo.
Per la prima volta noi imprenditori abbiamo compreso il valore di un lavoro fatto in stretta collaborazione. Abbiamo confidato esclusivamente sulla nostre forze per valorizzare il centro storico attraverso un’iniziativa indirizzata principalmente alle famiglie, all’offerta d’intrattenimento turistico e ai giovani.

Ed è importante rimarcare che non si è verificato un solo incidente, non un singolo episodio di intolleranza, semmai i sorrisi dei bimbi sulle spalle dei papà, lo stupore dei loro visi di fronte ai trampolieri e ai mangiafuoco o alle tele dei pittori che si coloravano. Ed ancora alle forme delle sculture plasmate davanti ai loro occhi. Le immagini che consegniamo, attraverso un breve video riepilogativo, vogliono raccontare, senza bisogno di altri commenti, cosa è stato Urban fest. Abbracciamo chi è stato con noi e anche chi non ha avuto la sensibilità di apprezzare tutto questo. Ed allora ecco quindi che viene meno quello spirito che della manifestazione è stato il motore. Quindi abbiamo ritenuto giusto fermarci pensando di avere comunque fornito alla città uno spunto nuovo, la possibilità di vedere che Agrigento può offrirsi e proporsi diversamente. Lo facciamo senza prima avere ringraziato tutti coloro che hanno consentito la realizzazione di Urban fest. In particolare Paolo Minacori per il supporto e la disponibilità degli spazi della sua splendida e coraggiosa galleria ‘Fam’. Poi Carmelo Cantone per la forza e la sincera convinzione con cui ci ha supportato insieme alla dottoressa Narbone, sua collaboratrice. Per l’attenzione e la pazienza ringraziamo il prefetto e le forze dell’ordine. Ne usciamo tutti più ricchi ed è stato davvero tutto molto bello”.

“Mi è sempre piaciuto lavorare in un clima di entusiasmo generale – ha aggiunto il direttore artistico Riccardo Gaz – e ho sempre creduto nella nostra città meravigliosa. Così come sono consapevole del fatto che siamo molto provinciali e poco pronti alle piccole trasformazioni che, a mio avviso, potrebbero renderci una vera città a vocazione turistica e non il solito condominio fatto di invidie e frustrazioni varie.
Storicamente il centro urbano è considerato, ovunque si vada, il luogo di ritrovo principale. Qui invece ci sono pseudo borghesi che hanno l’ambizione di vivere in centro pretendendo il silenzio che è tipico della campagna: un ossimoro in altre parole. Ringrazio chi è venuto a trovarci, i ragazzi dei locali che hanno finanziato tutto, dagli ombrelli ai momenti di spettacolo, l’ambulanza che è stata richiesta dalla prefettura, la Siae e la sicurezza per garantire l’ottimo svolgimento della manifestazione. Ringrazio la gente, quella che vuole bene ad Agrigento e che con entusiasmo coglie il significato delle cose fatte con amore”.

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