Agrigento, presunto giro di prostituzione dalla Romania, 11 indagati davanti al Gup
Doveva avere luogo ieri, ma ha subito un rinvio, l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta su un presunto giro di prostituzione e di squillo provenienti dalla Romania che avrebbero venduto il loro corpo nel locale “Dolce vita”. La vicenda approda in aula dopo 12 anni ma il rinvio è stato dovuto alla mancata consegna di alcune notifiche. […]
Doveva avere luogo ieri, ma ha subito un rinvio, l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta su un presunto giro di prostituzione e di squillo provenienti dalla Romania che avrebbero venduto il loro corpo nel locale “Dolce vita”.
La vicenda approda in aula dopo 12 anni ma il rinvio è stato dovuto alla mancata consegna di alcune notifiche.
Il pm della Procura, Elenia Manno, ha chiesto il rinvio a giudizio per undici persone che , all’epoca dei fatti, furono raggiunte da misure cautelare.
Undici gli odierni indagati dell’epoca (un dodicesimo, Giancarlo Carusotto è stato giudicato a parte) che furono: Elena (detta Lilly) ed Elis Ana Acujboaei, 41 anni e 39 anni, Maria Balan, 64 anni, Robert Florin Tesoi, 35 anni; Neculai Zavache, 35 anni; Chiriac Vasile Sorm, 47 anni, tutti rumeni e i cittadini italiani Mario Ciulla, 35 anni e Giovanni Corvaia, 40 anni, di Agrigento; Vito Destro, 52 anni e Antonio Caramazza, 43 anni, di Favara; Andrea Amato, 48 anni, di Porto Empedocle.
Per tutti l’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed esercizio della prostituzione. Gli indagati avrebbero procacciato le prostitute rumene pagando loro il viaggio e promettendo facili guadagni. Per l’ingresso in Italia, avrebbero attestato falsamente l’ospitalità per altri motivi. Una volta arrivate in Italia le. rumene, sostiene l’accusa, venivano fatte prostituire nel night “La dolce vita”. All’interno del locale notturno vi sarebbero stati dei camerini che le ragazze utilizzavano per esercitare il mestiere più vecchio del mondo.
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