Agrigento

Aiutò jihadista a fuggire: terrorista fermato dalla Guardia di Finanza di Agrigento

Terrorista fermato dalla Guardia di Finanza di Agrigento

Pubblicato 3 anni fa

L’uomo che avrebbe garantito la fuga dall’Italia alla Tunisia di Abidi Aymen, ricercato in Germania, e’ stato fermato in Sicilia dalla Guardia di Finanza di Agrigento al termine di un’indagine che ha cofermato l’esistenza di un asse criminale tra le due sponde del Mediterraneo che si serve, talvolta, dei gommoni dei trafficanti. Si tratta di Ejjed Nouri, cittadino tunisino gravemente indiziato del reato di favoreggiamento personale con finalita’ di terrorismo.

Cinquantenne, da tempo residente in Sicilia, e’ accusato di aver favorito la latitanza prima e la fuga all’estero poi del ricercato internazionale Abidi Aymen, destinatario di mandato di cattura europeo, spiccato dell’Autorita’ Giudiziaria della Repubblica Federale di Germania, perche’ responsabile del delitto di tentato omicidio, commesso a Lipsia il 9 aprile scorso, quando feri’ gravemente un serbo. Il provvedimento di fermo e’ stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di palermo, e eseguito dalla Guardia di Finanza di Agrigento.

Abidi Aymen era fuggito dalla Germania e a trovare riparo, inseguito da un mandato di cattura europeo, a Firenze. Qui venne arrestato il 23 luglio scorso, ma riusci’ a evadere durante il trasferimento in Corte d’appello per una udienza a suo carico. Ora si trova in Tunisia, secondo quanto e’ emerso dalle indagini sul complice. Queste, coordinate dal Procuratore Aggiunto M. Sabella e dai Sostituti Calogero Ferrara e Renza Cescon della Dda di Palermo e condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Agrigento, hanno dimostrato che Abidi Aymen, alla fine di settembre ha raggiunto la Sicilia, trovando “sicura accoglienza, per oltre un mese – spiegano gli investigatori – in un’abitazione di un piccolo centro della provincia di Trapani”. Il 28 ottobre si nascose in un capanno sul molo di “una nota cittadina rivierasca del trapanese”, pronto a rientrare in patria. La fuga dal continente europeo e’ avvenuta due giorni dopo, a bordo di un gommone “poi riutilizzato per introdurre cittadini extracomunitari nel territorio nazionale”. Raggiunte le coste tunisine, Abidi e’ stato preso in consegna da un complice di Nouri, che, sottolineano gli investigatori, si diceva orgoglioso di aver fatto fuggire Aymen. Nouri, avendo il sospetto di essere indagato e temendo di poter essere arrestato, aveva pianificato di scappare a sua volta in uno stato estero, dove poteva contare sull’appoggio di propri famigliari.

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