Appalti e mazzette, annullate molte ipotesi di reato ai Caramazza e le competenza passano a Palermo
Il tribunale della Libertà di Palermo ha annullato gran parte delle ipotesi di reato contestate agli imprenditori Caramazza
Un altro colpo di scena, dopo quello raccontato nelle scorse ore da Grandangolo, arriva dal tribunale del Riesame nell’ambito dei ricorsi avanzati dagli indagati raggiunti da misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta ormai comunemente nota come “Appalti e mazzette”, l’indagine della procura di Agrigento che ipotizza un sistema in grado di pilotare gli appalti pubblici attraverso tangenti. Il tribunale della Libertà di Palermo ha annullato gran parte delle ipotesi di reato contestate alla famiglia Caramazza (in prima battuta erano stati arrestati madre, fratello e sorella) dichiarando peraltro l’incompetenza territoriale del gip di Agrigento in favore del gip di Palermo. Gli atti, dunque, sono stati trasmessi al pubblico ministero per le relative determinazioni. In sostanza, dal momento in cui il pm inoltrerà il fascicolo, il giudice avrà 20 giorni di tempo per reiterare (eventualmente) nuove misure cautelari.
Il tribunale del Riesame, accogliendo il ricorso dell’avvocato Giuseppe Barba che difende i Caramazza, ha annullato nei confronti di Carmela Moscato, madre degli imprenditori Caramazza, gli episodi di corruzione e turbata libertà degli incanti relativi al presunto appalto pilotato della strada provinciale 19 Salaparuta-Santa Margherita Belice. Lo stesso Riesame ha poi annullato anche – per insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza – la ricettazione dei 181 mila euro rinvenuti nell’abitazione della Moscato disponendo la revoca della misura con perdita immediata di efficacia. Agli imprenditori Dino e Federica Caramazza così come a Luigi Sutera Sardo è stata annullata la contestazione della presunta corruzione del super dirigente Sebastiano Alesci a cui avrebbero consegnato 25 mila euro nonché eseguito dei lavori edili presso il casolare e la tenuta di campagna del burocrate. Anche per questa ipotesi di reato è stata dichiarata l’incompetenza territoriale del gip di Agrigento con le carte che passano adesso a Palermo.