Cultura

Il Rinascimento dei borghi trascina il turismo siciliano

Negli ultimi anni la Sicilia si è confermata terra di forti tendenze nel turismo dei borghi, ovunque si punta su piccoli comuni ricchi di storia, arte e autenticità

Pubblicato 25 minuti fa

Visitare un borgo vuol dire attivare un modello di immersione con tutti i cinque sensi bene all’erta: in un comune arroccato sulle Madonie o allungato comodamente sul mare, si guarda, si gusta, si tocca, si annusa e soprattutto si ascolta: voci dalla terra e dall’acqua, racconti della comunità, suoni ancestrali che magari prendono vita in una grotta di gesso dove si narrano storie di re, di dame, di inventori geniali. Cinque sensi, certo, ma un borgo siciliano riesce ad andare oltre, e i visitatori lo sanno, tanto che l’incremento turistico – e non solo nei tradizionali mesi estivi – è tangibile, oltre il 7% solo l’anno scorso.

L’appassionato cerca il vicolo fiorito, la famiglia che ti apparecchia una tavola con prodotti che sanno di casa, l’albergo diffuso: una parola per tutti, che di solito riempie la bocca ma che nei borghi siciliani non va dispersa: esperienza a 360 gradi. Negli ultimi anni la Sicilia si è confermata terra di forti tendenze nel turismo dei borghi, ovunque si punta su piccoli comuni ricchi di storia, arte e autenticità. E il riscontro più evidente è proprio nel contest Rai Il Borgo dei Borghi: quest’anno ha vinto il centro storico barocco di Militello Val di Catania, settemila abitanti, 21 chiese e un riconoscimento Unesco sin dal 2002 con il Val di Noto; è soltanto il quinto in ordine di tempo, visto che la corona di Borgo dei Borghi se la son già portata a casa Gangi (2014), Montalbano Elicona (2015), Sambuca di Sicilia (2016) e Petralia Soprana (2018).

La vittoria ha già avuto un impatto tangibile, il sindaco di Militello, Giovanni Burtone parla di un afflusso crescente, “un fiume di visitatori per i weekend di primavera “, la Regione siciliana rilancia questo successo come leva di turismo sostenibile e culturalmente consapevole; ma è tutto il Val di Noto – con Modica, Ragusa, Noto, Caltagirone – a registrare un incremento del 10 % nei pernottamenti in strutture extralberghiere (b&b, locande, ospitalità diffusa) nel 2024; che tra l’altro sono cresciute del 15 % tra il 2022 e il 2025, grazie a una domanda sempre più orientata all’esperienza autentica. E c’è anche una continua crescita (+5%) di Montalbano Elicona (Messina) Borgo dei borghi nel 2015; circa 40 mila presenze a Petralia Soprana (Palermo),che ha avuto il riconoscimento nel 2018 mentre Buccheri (Siracusa), pur non vincendo, ha ricevuto il riconoscimento di “migliore destinazione culinaria” già nel 2021 e si è gettato sulle strutture agrituristiche in aumento del +20 %.

I borghi non si raccontano solo con i sassi, ma anche con i sapori: dal pistacchio di Bronte Dop all’olio dei Monti Iblei, dai formaggi Dop ai dolci Pat, ogni prodotto diventa spunto ed esperienza autentica. La rete Borghi dei Tesori – nata nel 2021 unisce una settantina di piccoli comuni di tutte e nove le province siciliane, in un unico progetto di rigenerazione territoriale sotto l’egida delle Vie dei Tesori, tra i più grandi circuiti di promozione del patrimonio culturale e paesaggistico – amplifica ogni anno questo legame tra visite a siti culturali, percorsi enogastronomici, incontri con le comunità e gli artigiani locali. La ricetta sta in un’offerta mirata, ma variegata: ogni itinerario (quest’anno nei weekend festivi di primavera) si srotola sempre tra chiese, musei, antichi monasteri e tradizioni, piccoli ristoranti di charme e botteghe artigiane. E i giovani stanno tornando: sia la comunità variegata dei nomadi digitali che sceglie luoghi che offrono una qualità della vita alta (natura, costi abbordabili, buon cibo, no stress metropolitano), unita alla possibilità di lavorare da remoto; che molti giovani, costretti in un primo tempo a lasciare la regione per studio o lavoro, oggi hanno deciso di tentare la carta del rilancio delle attività di famiglia, magari rilette in chiave Terzo Millennio; e trascinano nuovi investimenti ed economie locali solide, grazie anche agli incentivi regionali.

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