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Appalti truccati e corruzione: le accuse rivolte ad Angelo Ciccotto

Il Giudice per le indagini preliminari nelle 77 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, delinea la posizione dell’imprenditore favarese e fissa i paletti individuando specifiche ipotesi di reato

Pubblicato 4 mesi fa

Nell’inchiesta della Procura di Roma che ha portato agli arresti domiciliari Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis, anch’egli finito sotto indagine viene fuori che l’imprenditore favarese Angelo Ciccotto,  67 anni (difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo) avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella sua qualità di  rappresentante legale del Consorzio stabile Aurora, società consortile Arl , amministratore unico di Cotesp srl, consigliere di Segesta 22 scarl e della Trombi costruzioni srl.

In alcune intercettazioni emerge con chiarezza l’attività di corruttela e tesa ad intercettare denaro pubblico grazie ad alterazioni dolose delle regole dei pubblici incanti. Come dimostrerebbe l’uso delle chiavette Usb, cariche di documentazione riservata, che finivano puntuali nelle mani degli imprenditori. Tre giorni dopo l’esecuzione delle perquisizioni – riporta la Gip Francesca Ciranna – Pileri (Fabio Pileri, indagato per corruzione e colpito da interdittiva) mostrandosi preoccupato per il rinvenimento delle pennette, in una intercettazione ambientale riferendosi a Ciccotto (Angelo Ciccotto, ha esclamato: “Vuoi scommettere che lo scemo l’ha salvata sul computer?”. La chiavetta è ora nelle mani del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf e costituisce un rilevante elemento indiziario nell’economia dell’odierna inchiesta.

Il Giudice per le indagini preliminari nelle 77 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, delinea la posizione dell’imprenditore favarese e fissa i paletti individuando specifiche ipotesi di reato in questo modo:

I gravi indizi di colpevolezza, la qualificazione giuridica dei fatti

Sussistono gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati. Al fine di evitare inutili ripetizioni, quanto al fatto contestato ed alle risultanze delle indagini svolte, si richiamano (e fanno proprie) le argomentazioni esposte dall’ufficio di Procura. Gli elementi di colpevolezza sono desumibili dalle annotazioni di PG in atti, dai documenti sequestrati, dall’attività di monitoraggio espletata. In ordine a tale ultimo profilo va  rilevato che non vi è alcun dubbio sull’identificazione dei soggetti intercettati in quanto intestatari delle utenze monitorate e/o comunque le cui voci erano conosciute dalla Pg. Lo schema triangolare circolare dei rapporti intercorsi tra gli indagati (privati  imprenditori Inver, Inver/pubblici funzionari, pubblici funzionari/privati imprenditori) è stato efficacemente rappresentato dall’ufficio di Procura. E’ importante collocare nel tempo gli avvenimenti.

Va rilevato che le indagini si sono svolte in un periodo significativo di passaggio dalla vecchia dirigenza   alla   nuova   dirigenza   Anas,   successivamente   al   conferimento   dell’intera partecipazione di Anas (detenuta dal Mef) in Ferrovie dello Stato, formalmente  deliberato nel dicembre 2017. Il 23.12.21 è stato nominato il nuovo amministratore delegato di Anas, Aldo Isi e ciò ha comportato da un lato il rischio concreto di non essere riconfermati nei posti dirigenziali acquisiti, dall’altro la possibilità di ottenere incarichi più prestigiosi. Parallelamente, sempre in questo periodo il 6.12.21 sono state pubblicate tre gare di interesse investigativo (la 105/106/107).

Le condotte descritte, i numerosi contatti ed incontri in luoghi non istituzionali (ristoranti, abitazioni, alberghi, stazione Termini), la consegna di documenti e pen drive, sono avvenuti proprio a cavallo di questo ”passaggio di consegne”, nell’imminenza della pubblicazione dei bandi di gara, nel periodo di valutazione delle offerte e dell’aggiudicazione delle gare.

L’aggiudicazione del lotto 2 della DG 105/21 alla Segi (riconducibile al Chicchiani ) in cooptazione  con  la   Procogen srl (riconducibile al Veneziano) è avvenuta il 4.7.22. L aggiudicazione dei lotti I ed 8 della DG 1/20 ad imprese riconducibili al Ciccotto è avvenuta il 4 e  5.10.22. Nella disamina dello schema triangolare rappresentato, fondamentale è l’analisi dei rapporti dei privati imprenditori con la Inver srl. Nella nota del 7.8..23 la Guardia di Finanza ha comunicato gli esiti delle indagini effettuate, relativamente all’acquisizione dei contratti stipulati, tra Inver srl e le società riconducibili agli imprenditori Ciccotto e Veneziano (Consorzio stabile Aurora e Phos srl), e delle fatture emesse dalla Inver in loro favore.

Dalla  lettura del contratto di prestazione di servizi stipulato nel 2020 con Phos srl e dell’accordo quadro (previsto per la durata di un anno con decorrenza da dicembre 2021), emerge che la Inver srl (che aveva ad oggetto attività di consulenza imprenditoriali ed altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale, nonché di consulenza orientamento ed assistenza operativa ad imprese private ed in materia di gestione del marketing ,quali analisi e formulazione di strategie

di marketing, formulazione di politiche in materia di servizio clienti, di prezzi, canali di pubblicità e distribuzione, si impegnava ad effettuare ”una prestazione di servizi preceduta da una “due diligence”, di tutta la documentazione contabile, legale e societaria che il cliente metterà a disposizione e funzionale allo svolgimento delle attività professionali di cui al presente articolo. La prestazione avrà ad oggetto principale prestazioni di supporto e consulenza nell’ambito della definizione di singoli progetti, in particolare, dalla analisi dei costi nell’ambito di servizi inerenti la sfera gestionale dell’azienda e l’organizzazione della stessa, il controllo di gestione, l’elaborazione di piani aziendali, l’elaborazione di piani di marketing e la ricerca di nuove opportunità di investimento”. Per questo servizio il compenso pattuito era di ben 60.000 euro annui, 5.000 al mese. Oltre a ciò le parti potevano concordare lo  svolgimento, previo ulteriore compenso, di altre attività in tema di compliance (pareri, consulenze sul dlgs 231/01; appalti (predisposizione documentazione, analisi atti di gara, contenzioso…) ed advisory finanziaria (analisi contabile). In virtù di questo contratto la Phos srl (società riconducibile al Veneziano) ha pagato dal mese di dicembre 2020 al luglio 2023 € 162.300 iva esclusa (altri 35.608 euro). Il compenso ricevuto è stato fatturato.

Nel contratto stipulato con il Consorzio Stabile Aurora s.c.a.r.l. (riconducibile al Ciccotto) oltre alla ”due diligence in di tutta la documentazione contabile, legale e societaria, era prevista la prestazione di attività aziendalistica (consulenza, pianificazione azienda e redazione di business plan), giuridica (consulenza societaria e  tributaria, contrattualistica, compliance), appalti (analisi bandi di  gara, consulenza  ed   assistenza   nella predisposizione della documentazione fiscale e bilancio e advisory e finanziaria. In virtù di questo servizio era previsto un compenso di 90.000 euro annuo. Il Consorzio Stabile Aurora s.c.a.r.l. ha pagato dal mese di luglio 2021 al giugno 2022 (vi è poi una fattura di febbraio 2023) € 93.500 iva esclusa (altri 20.570 euro).

Sebbene il compenso ricevuto sia stato fatturato da Inver srl come ”servizi resi”, singolarmente le fatture ricevute sono state annotate, in un prospetto contabile rinvenuto presso gli uffici del Ciccotto, con la dicitura ”affitto uffici Roma”. Se detta contraddittorietà già potrebbe insinuare qualche dubbio sui rapporti effettivi tra il Ciccotto e 1’Inver srl, ciò che consente di affermare la fittizietà dei contratti stipulati con il Ciccotto ed il Veneziano è la totale assenza di prova di esecuzione delle prestazioni concordate. A seguito delle perquisizioni eseguite presso la Inver e presso le  società  riconducibili  agli  imprenditori. non  è stata trovata nessuna ‘ due diligence “, nessuna consulenza, nessun parere, nessun report, nessuna analisi di costi o almeno appunti in ordine ai servizi resi. Del resto anche dalle conversazioni telefoniche ed ambientali captate non è mai emerso che la Inver stesse fornendo uria attivìtà di consulenza aziendale agli imprenditori Ciccotto e Veneziano, tutti i dialoghi captati vertono ”sull’aggancio” di pubblici ufficiali, su  informazioni riservate ricevute, sull’appoggio garantito dai funzionari sulle procedure in corso, sulla risoluzione di problematiche. E peraltro vi sono conversazioni esplicite in cui Verdini e Pileri discutono del carattere fittizio delle consulenze, sul rischio di commettere reati ”tipo il traffico di influenze”, (della necessità di ricorrere allo strumento delle consulenze per giustificare gli incontri intrattenuti con i pubblici ufficiali.

Eppure la Inver srl è stata  retribuita  mensilmente ed anche “a caro prezzo” (9.150 al mese da Veneziano e 6.100 dal Ciccotto). Ancor più singolare è il rapporto con il Chicchiani che non ha mai voluto sottoscrivere un contratto formale di consulenza per paura dei controlli e che tuttavia si è adoperato per effettuare, sostenendo notevoli costi, opere edilizie presso la proprietà cli Verdini Denis o consegnando 30.000 euro in contanti o risultando debitore nei confronti di Inver srl di ulteriori notevoli somme.

E’ lecito a questo punto chiedersi ”per fare cosa” la Inver srl sia stata retribuita, dagli imprenditori Veneziano e Ciccotto. E perchè Stefano Chicchlani abbia svolto incarichi edilizi non remunerati, abbia corrisposto somme in nero alla Inver srl o comunque sia risultato debitore di notevoli somme di denaro.

La risposta è negli atti dell’indagine.

Pileri e Verdini erano in grado (anzi sono stati in grado) grazie ai loro ”agganci politici e conoscenze all’interno dell’Anas” e ad un sistema studiato di scambio di reciproci favori, di avvantaggiare i propri clienti nell’aggiudicarsi gare (DG 105/21 e 1/20), avendo la possibilità  di conoscere in anticipo i disciplinari, avendo stretti e frequenti rapporti con uno dei membri della commissione (Cedrone nella DG105/21) e con i Rup (Petruzzelli nella DGlOS/21; Cedrone nella DG1/20).

Il secondo snodo fondamentale è dato dai rapporti tra Verdini e Piieri ed i funzionari Anas. E’ certamente sintomatico e significativo il verificarsi di numerosi incontri, tutti in luoghi non istituzionali, spesso differenti e difficilmente monitorabili”.

Sulla vicenda che riguarda Angelo Ciccotto si registra l’intervento del suo legale di fiducia, l’avvocato Giovanni Castronovo che dichiara: “Siamo assolutamente sereni, così come lo è l’indagato, poiché certi di poter dimostrare documentalmente l’estraneità di Antonio Ciccotto rispetto alle accuse allo stesso ascritte. Trattasi di una persona perbene, assolutamente incensurato, malgrado non più giovanissimo, che per la prima volta viene coinvolto in una vicenda giudiziaria. Per queste ragioni, mossi da grande fiducia nella giustizia, siamo convinti che già dinnanzi ai giudici de libertate potremo chiarire ogni aspetto delle contestazioni che ci vengono mosse”.

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