Ascensore fuori uso e l’assessore resta bloccato in portineria: “Imperdonabile”
La denuncia arriva dalle consigliere Claudia Alongi e Roberta Zicari
L’ascensore del comune di Agrigento è fuori uso e l’assessore all’urbanistica Gianni Tuttolomondo, costretto in carrozzina, rimane bloccato in portineria non potendo dunque raggiungere l’aula consiliare dove era in corso una importante seduta sul piano regolatore.
Lo denunciano le consigliere di Diventerà Bellissima, compagne di partito di Tuttolomondo, Claudia Alongi e Roberta Zicari.
“Ieri, purtroppo, è accaduto un fatto imperdonabile. Le buone intenzioni e la buona fede di chi amministra la città non bastano se poi, proprio nel palazzo che dovrebbe fungere da esempio positivo e garantire la tutela e il rispetto delle disabilità, viene impedito a un assessore l’esercizio delle sue funzioni”.
“La sconfitta è di tutti se è venuto meno il diritto all’accessibilità proprio nel momento ha luogo il pubblico consesso – dichiarano Alongi e Zicari – Siamo convinte che tutti i Consiglieri abbiano condiviso il nostro stesso sdegno all’idea che l’Assessore sia rimasto bloccato in portineria”.
“Chiediamo all’Amministrazione attiva di vigilare affinché episodi lesivi della dignità individuale come questi – proseguono le consigliere – non si ripetano e che gli ostacoli fisici non diventino barriere insormontabili”. “Sollecitiamo la nomina del Garante per la disabilità – concludono le consigliere – cosicché possa, in sinergia con l’Amministrazione attiva e il Consiglio, occuparsi di mappare e monitorare l’abbattimento delle barriere architettoniche”.
“Va fatta una valutazione dell’edificio per identificare la presenza o meno di vie di fuga, percorsi alternativi per disabili. Nelle more della sistemazione dell’ascensore o nel caso di futuri simili episodi chiediamo che il pubblico consesso si svolga in un luogo più accessibile, come il Teatro Pirandello. Confidiamo nell’attenzione del Sindaco su questo tema affinché non accada mai più che qualcuno resti tagliato fuori a causa della propria condizione di disabilità”.