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“Atti sessuali con minore a Menfi”, sentenza ribaltata: assolto 44enne

In primo grado era stato condannato ad oltre 5 anni e dal 2019 era ai domiciliari: è stato scarcerato

Pubblicato 2 anni fa

La Corte di Appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado del tribunale di Sciacca, ha assolto Vito Sansone, 44 anni di Menfi, dall’accusa di aver pagato per compiere atti sessuali con una ragazzina (all’epoca dei fatti) di quattordici anni. L’imputato, difeso dagli avvocati Giacomo Frazzitta e Giovanni Rizzuto, era stato condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi di reclusione e si trovava in regime di arresti domiciliari dal 2019. Dopo aver incassato l’assoluzione è stato immediatamente scarcerato. 

La difesa di Sansone è riuscita a dimostrare – alla luce delle dichiarazioni della consulente di parte, la psicologa forense Silvia Spanò, delle perizie di Nuzzo e delle dichiarazioni del medico Agata Botta – che nell’arco di tempo in cui si sarebbero svolti i fatti l’imputato soffrisse di una malattia infettiva che però non è stata mai riscontrata sulla minorenne. “Siamo soddisfatti della sentenza” ha dichiarato l’avvocato Frazzitta al Giornale di Sicilia.

Le indagini risalgono al 2017 quando – secondo l’ipotesi dell’accusa – la madre della minorenne avrebbe venduto letteralmente le prestazioni sessuali della figlia chiedendo compensi dai 30 ai 200 euro. Per questo reato, induzione alla prostituzione, la donna è stata condannata ad otto anni di reclusione e 80 mila euro di multa col rito abbreviato. 

Nella vicenda, oltre la madre della minorenne, ha visto coinvolte altre tre persone che sono state condannate in primo grado con pene comprese dai 4 ai 6 anni di reclusione. 

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