Agrigento

Biglietti e documenti a clandestini, due arresti e nove indagati fra Porto Empedocle e Lampedusa (ft)

E’ di nove persone iscritte nel registro degli indagati, due tunisini arrestati, e due ricercati il bilancio di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento che ha smantellato un’organizzazione che, fra Porto Empedocle e Lampedusa, avrebbe garantito documenti e biglietti ad immigrati clandestini. Con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina la Polizia ha arrestato ad Agrigento […]

Pubblicato 5 anni fa

E’ di nove
persone iscritte nel registro degli indagati, due tunisini arrestati, e due
ricercati il bilancio di un’inchiesta della Procura della Repubblica di
Agrigento che ha smantellato un’organizzazione che, fra Porto Empedocle e
Lampedusa, avrebbe garantito documenti e biglietti ad immigrati clandestini.

Con l’accusa di
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina la Polizia ha arrestato ad
Agrigento Nazha Achibi, 53 anni, e Sadok Fathallah, 59 anni.

Gli agenti hanno
dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli
arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento, Luisa Turco.
Altri due destinatari del provvedimento, risultati irreperibili, sono
attualmente ricercati. Dall’indagine, condotta dagli agenti della Squadra
mobile diretta da Giovanni Minardi e coordinata dalla Procura di Agrigento
sotto la guida del procuratore Luigi Patronaggio e del sostituto Paola Vetro, è
emerso come i due in cambio di denaro hanno favorito la permanenza di cittadini
stranieri in Italia In particolare, secondo l’accusa il 53enne e il 50enne
avrebbero messo a disposizione di alcuni migranti documenti d’identità e
biglietti che ne attestavano la provenienza da canali leciti d’ingresso in
Italia e avrebbero fornito “sicure modalità di trasferimento” per
raggiungere altri Paesi europei.

La stessa
ipotesi di reato è stata contestata anche ad altri soggetti, residenti a Porto
Empedocle e Lampedusa, sottoposti a perquisizione domiciliare delegata, per “aver favorito la permanenza di
stranieri che avevano fatto illegalmente ingresso nel territorio dello
Stato”,
mettendo a disposizioni abitazioni sull’isola e fornendo anche
indicazioni agli stranieri irregolari ospitati nelle loro abitazioni per
evitare i controlli e i relativi rimpatri.

Durante le
perquisizioni gli investigatori della Squadra mobile hanno trovato
“materiale d’interesse investigativo” e in una casa residuati
bellici, sui quali sono in corso accertamenti. Nell’abitazione dei due
arrestati, invece, sono stati scoperti due vasi di epoca antica verosimilmente
recuperati nei fondali marini, la cui detenzione è costata a entrambi anche una
denuncia per ricettazione.

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