Agrigento

Blitz “Kerkent”, Massimino davanti il Riesame respinge le accuse

“Massimino è stato già giudicato e condannato per associazione mafiosa e le nuove indagini non provano il reinserimento nell’organigramma di Cosa nostra. Per quanto riguarda le accuse di violenza sessuale e sequestro si tratta di accuse del tutto infondate e il suo accusatore è stato denunciato da tante persone”. La difesa di Antonio Massimino rappresentata dall’avvocato […]

Pubblicato 5 anni fa

“Massimino è stato già giudicato e condannato per associazione mafiosa e le nuove indagini non provano il reinserimento nell’organigramma di Cosa nostra. Per quanto riguarda le accuse di violenza sessuale e sequestro si tratta di accuse del tutto infondate e il suo accusatore è stato denunciato da tante persone”. La difesa di Antonio Massimino rappresentata dall’avvocato Salvatore Pennica si rivolge al Tribunale del Riesame e chiede l’annullamento della misura cautelare.

Massimino, 51 anni di Agrigento, era finito in manette per l’ipotesi di reato di detenzione illegale di arma pochi giorni prima della maxi operazione della Dia di Agrigento “Kerkent” che ha portato all’arresto di 32 persone tra cui lo stesso boss.

Massimino è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso: per gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che hanno avviato le indagini all’indomani dell’ultima scarcerazione del 51enne, Massimino era diventato il nuovo boss di Agrigento.

Durante le indagini sarebbe emerso anche un tentativo di violenza sessuale nei confronti di una donna: questo episodio, l’ultimo in ordine di tempo verificatosi, è stato portato alla luce dai Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento. Secondo gli inquirenti in quest’ultima vicenda sarebbero coinvolti anche Salvatore Ganci (accusato soltanto di sequestro di persona) e Gabriele Miccichè (accusato anche della violenza sessuale).

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