Apertura

“Picchiati al fast food perchè omosessuali”, misura cautelare per due giovani

Gli aggressori, "infastiditi dai discorsi di natura omossessuale delle vittime, le hanno aggredite in malo modo, con schiaffi, calci, pugni e lancio di sgabelli

Pubblicato 33 minuti fa



Un’ordinanza cautelare è stata eseguita dalla polizia a Catania nei confronti di un 19enne e un 21enne accusati di violenza privata e lesioni, reati aggravati dalla finalità della discriminazione omofoba. Al centro dell’inchiesta, scrive la Procura, il “brutale pestaggio”, con “schiaffi, calci, pugni e lancio di sgabelli” a tre giovani omosessuali in un fast food. Aggressione interrotta grazie all’intervento di una ragazza presente nel locale che, spruzzando in aria dello spray al peperoncino ha reso l’ambiente irrespirabile, e di un operatore ecologico che ha bloccato uno degli indagati che stava colpendo un ragazzo con un casco.

All’aggressione ha partecipato anche un ragazzo non ancora maggiorenne, la cui posizione è al vaglio della Procura per i minorenni di Catania. L’ordinanza dl gip, emessa su richiesta della Procura distrettuale, dispone nei confronti dei due indagati l’obbligo di rimanere a casa tutti i giorni dalle 21 alle 6 dell’indomani. Il provvedimento al 21enne è stato notificato dalla polizia in carcere, perché già detenuto per altra causa. Al centro dell’inchiesta le indagini della sezione investigativa Reati contro la persona, sessuali e in pregiudizio di minorenni della squadra mobile di Catania sull’aggressione, avvenuta il 26 aprile scorso, in un noto fast food della città a tre giovani che hanno riportato lesioni giudicate guaribili tra i sette e i ventuno giorni.

Nel fascicolo dell’inchiesta, oltre alle dichiarazioni delle vittime e di testimoni oculari, riconoscimenti fotografici, immagini di videosorveglianza e comparazioni con elementi estrapolati dai social network. Secondo la Procura di Catania le investigazioni “hanno permesso una ricostruzione indiziaria univoca e coerente del brutale pestaggio” quando gli aggressori, “infastiditi dai discorsi di natura omossessuale delle vittime, le hanno aggredite in malo modo, con schiaffi, calci, pugni e lancio di sgabelli”.

“La matrice omofoba, basata sull’orientamento sessuale delle vittime – sottolineano i magistrati – è emersa in virtù della collaborazione delle persone sentite e di quelle persone offese, che – spiega la Procura – non hanno riportato conseguenze più gravi grazie all’intervento di una ragazza presente nel locale, che spruzzando in aria lo spray al peperoncino ha reso l’ambiente irrespirabile, e di un operatore ecologico, che ha bloccato uno degli aggressori intento a colpire un ragazzo con un casco”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

banner omnia congress