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Canicattì, dona parte del fegato al figlio di due anni: “Il regalo più bello è lui”

Tutto comincia quando al piccolo, due mesi di vita all’epoca, viene diagnosticata un’ atresia delle vie biliari

Pubblicato 3 anni fa

Dona una parte del fegato al figlioletto di due anni, colpito da una rara malattia, restituendogli serenità e speranza di vita. E’ la storia a lieto fine di Gioacchino e Alessio, papà e figlio originari di Canicattì, la cui vicenda è stata ripresa dal quotidiano La Repubblica. Tutto comincia nel 2019 quando al piccolo, due mesi di vita all’epoca, viene diagnosticata un’ atresia delle vie biliari. 

Da alcuni controlli di routine è emerso il problema che però non ha gettato nello sconforto papà Gioacchino e mamma Stella. Così si sono affidati al professore Jean de Ville de Goyet, direttore del Dipartimento di pediatria per la cura e lo studio delle patologie addominali e dei trapianti addominali dell’Ismett di Palermo. Ed è proprio al medico e alla sua equipe che Gioacchino vuole esprimere la sua gratitudine: “Se posso passare i giorni con mio figlio, è merito del professore De Ville e di tutti i medici e gli infermieri che si sono presi cura di noi”. 

Il trapianto viene eseguito la mattina del 21 luglio 2020: “Eravamo in piena pandemia, fare visite ed esami era difficilissimo. Il primo intervento per ricostruire le vie biliari non è stato risolutivo – ha raccontato Gioacchino a a Giusi Spica di Repubblica – E così il professore ci ha messo davanti a un bivio: metterci in lista d’attesa per il trapianto da donatore deceduto o fare le analisi per capire se io o mia moglie fossimo compatibili per la donazione da vivente. Non ci ho pensato due volte, mi sono offerto.” 

Infine Gioacchino chiosa: “Ma il regalo più bello me lo fa lui ogni giorno quando mi chiama papà, mi stringe, gioca con me”.

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