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Caporalato nell’agrigentino: condannate le donne boss ed altri quattro

Il gup del Tribunale di Palermo Rosario Di Gioia ha disposto la condanna di tutti gli imputati coinvolti (col rito abbreviato) nell’inchiesta denominata “Ponos” condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento nel 2019 che ha fatto luce sul fenomeno del caporalato nell’agrigentino. Le pene più alte sono state inflitte nei confronti di madre e […]

Pubblicato 5 anni fa

Il gup del Tribunale di Palermo Rosario Di Gioia ha disposto la condanna di tutti gli imputati coinvolti (col rito abbreviato) nell’inchiesta denominata “Ponos” condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento nel 2019 che ha fatto luce sul fenomeno del caporalato nell’agrigentino.

Le pene più alte sono state inflitte nei confronti di madre e figlia – Vera Cicakova, 59 anni, e Veronica Cicakova: 7 anni e 10 mesi per la prima mentre 7 anni e 4 mesi per la figlia. Tre anni di carcere a Giovanni Gurrisi, 41 anni di Agrigento mentre Due anni e quattro mesi sono stati inflitti a Emiliano Lombardino, 46enne empedoclino. Tre anni anche per Neculai Stan, 62enne rumeno. Infine un anno e quattro mesi a Rosario Burgio, 42 anni di San Cataldo. Nell’inchiesta erano coinvolti anche Rosario Ninfosì, 52 anni di Palma di Montechiaro (che ha patteggiato la pena) e Vasile Mihu di 43 anni che ha scelto invece la via del processo con rito ordinario.

Il pm della Dda aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati con pene dai 12 ai 3 anni di reclusione. L’inchiesta in un primo momento era stata coordinata dalla Procura di Agrigento con il pm Gloria Andreoli e poi passata per competenza alla Procura Distrettuale.

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