Agrigento

Caso “Mare Jonio”, indagato il comandante Marrone: “Ho fatto il mio dovere”

Sono due le ipotesi accusatorie a carico del comandante della nave “Mare Jonio” Pietro Marrone, indagato nell’ambito dell’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dalla Procura di Agrigento. Si tratta di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della violazione dell’articolo 12 del testo unico del codice della navigazione, per il mancato rispetto dell’alt intimato nella notte tra lunedì e martedì […]

Pubblicato 5 anni fa

Sono due le ipotesi accusatorie a carico del comandante della nave “Mare Jonio” Pietro Marrone, indagato nell’ambito dell’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dalla Procura di Agrigento.

Si tratta di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della violazione dell’articolo 12 del testo unico del codice della navigazione, per il mancato rispetto dell’alt intimato nella notte tra lunedì e martedì dalla Gdf. “Ho fatto il mio dovere, sono sereno e dico che rifarei tutto. Non ho violato la legge ma ho contribuito a salvare i migranti. Non potevamo consentire che morissero”, dichiara il comandante della MareJonio, Pietro Marrone, a seguito dell’interrogatorio, presso la Guardia di finanza di Lampedusa, effettuata dai magistrati di Agrigento che hanno convalidato il sequestro della nave di Mediterranea.
L’avvocato Fabio Lanfranca, che difende Marrone, ha annunciato che verrà impugnato il provvedimento di sequestro.

Adesso saranno ascoltati il secondo ufficiale e poi tutti i membri dell’equipaggio, dal capomissione di Mediterranea Luca Casarini, all’armatore Beppe Caccia e agli altri componenti.

“È un risultato storico perché vuol dire che non erano mie ipotesi che ci fossero delle illegalità e si infrangesse la legge”, esulta il ministro dell’Interno Matteo Salvini mentre l’ong Mediterranea promette il ricorso contro il sequestro.

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