Agrigento

Decreto “Sicurezza Bis”, Patronaggio: “porti libici non sicuri, pericolo sbarchi fantasma” (vd)

Poche luci e anche ombre nel decreto sicurezza bis varato dal governo su proposta del ministro dell’Interno Matteo Salvini. E’ quanto emerge nel corso dell’audizione del Procuratore Luigi Patronaggio sul decreto “Sicurezza bis”, davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera. “Se le finalita del decreto sicurezza, tra cui c’è la lotta ai […]

Pubblicato 5 anni fa

Poche luci e anche ombre nel decreto sicurezza bis varato dal governo su proposta del ministro dell’Interno Matteo Salvini. E’ quanto emerge
nel corso dell’audizione del Procuratore Luigi Patronaggio sul decreto “Sicurezza bis”, davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera.

Se le finalita del decreto sicurezza, tra cui c’è la lotta ai trafficanti di esseri umani – ha detto Patronaggio – sono “assolutamente condivisibili” insieme a strumenti utili come le intercettazioni preventive e le operazioni sotto copertura previste dal decreto, non si possono sottovalutare alcune criticità come la norma che introduce l’illecito amministrativo per le ong. “Le problematiche che si pongono in sede penale si possono ora riproporre nelle sedi amministrative e davanti ai giudici di pace”.

Su un altro punto il Procuratore di Agrigento è altrettanto chiaro: “i porti libici non sono da considerarsi sicuri e la mia procura sta raccogliendo al riguardo elementi da Unhcr e altre organizzazioni” e c’è una indagine coperta dal segreto istruttorio su come funziona la zona Sar della Libia. Se al legislatore spetta la scelta sulle norme da mettere in campo per contrastare fenomeni come il traffico di esseri umani e l’immigrazione clandestina alla magistratura spetta quello di effettuare controlli di legittimità. Se da un lato
il pericolo maggiore arriva dagli sbarchi fantasma, pericolosita’ che e’ data “sia dalla composizione etnica” di chi segue questa strada per raggiungere l’Europa sia perche’ a bordo spesso chi sono “soggetti che hanno problemi giudiziari e che, astrattamente, potrebbero essere collegati” a gruppi terroristici o all’Isis. Chi va sui gommoni fantasma, che generalmente arrivano dalla Tunisia – dice ancora Patronaggio – e’ evidente che vuole sottrarsi ai controlli, anche perche’ va tenuto conto che tra la Sicilia e Tunisi c’e’ un traghetto due volte a settimana. Dall’ altro lato secondo i numeri forniti dalla Questura di Agrigento e dall’Ufficio statistiche della Procura di Agrigento, dice Patronaggio, “nel 2017 noi abbiamo avuto 231 sbarchi con 11.159 immigrati, nel 2018 il dato e’ calato con 218 sbarchi e 3.900 immigrati, nel primo semestre del 2019 abbiamo soltanto 49 sbarchi e 1084 immigrati. Quelli soccorsi dalle Organizzazioni non governative sono una porzione assolutamente minore e, per quanto riguarda il 2019, statisticamente insignificante”. “Mentre si agitava il caso della Sea Watch 3, con 53 persone salvate al largo delle coste libiche- ha aggiunto- negli stessi giorni arrivavano in silenzio, senza particolare risalto, oltre 200 immigrati con vari mezzi. Barchini su Lampedusa, sulla costa agrigentina, salvataggi di Guardia di finanza o Guardia costiera”.

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