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Delitto Mattarella, il giorno del ricordo insieme al Presidente della Repubblica (ft e vd)

Piersanti Mattarella era “il presidente che voleva la Regione con le carte in regola”. Con l’intervento del presidente dell’Assemblea siciliana, Gianfranco Miccichè, si è aperta la seduta solenne a Palazzo Reale in ricordo di Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia il 6 gennaio di 40 anni fa. Presente anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Questa […]

Pubblicato 4 anni fa

Piersanti
Mattarella era “il presidente che
voleva la Regione con le carte in regola”.

Con
l’intervento del presidente dell’Assemblea siciliana, Gianfranco Miccichè, si è
aperta la seduta solenne a Palazzo Reale in ricordo di Piersanti Mattarella,
ucciso dalla mafia il 6 gennaio di 40 anni fa. Presente anche il presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Questa commemorazione non deve essere uno stanco rituale, ma l’occasione per riflettere sull’attualità del suo pensiero – ha sottolineato Micciché -. Se a Piersanti Mattarella fosse stato consentito di continuare la sua opera politica e amministrativa, probabilmente il Meridione e la Sicilia non si troverebbero nelle attuali condizioni di isolamento sociale ed economico. Le carte in regola erano e sono la condizione preliminare per un ordinato sviluppo”.

Miccichè
ha ricordato che alla sua azione riformatrice si devono “l’introduzione, nella Regione siciliana, prima ancora che nello
Stato centrale, del Documento di programmazione, la fondazione dell’Asael
(Associazione siciliana enti locali) e la promozione della Conferenza delle
Regioni del Mezzogiorno e della riforma urbanistica”.
E ancora: “La programmazione economica, la riforma
degli appalti, la riforma della legge di contabilità, la riforma burocratica,
la disciplina delle nomine negli enti regionali, il trasferimento di funzioni
regionali ai comuni furono gli atti più significativi della sua
presidenza”.
Inoltre “la
consapevolezza del forte divario tra Sud e Nord
– ha detto Miccichè – gli consentì, per primo, di fiutare il
pericolo che conteneva la proposta sulla costituzione della macro-regione della
Padania, avanzata dal primo presidente della Regione Emilia Romagna”,
“uomo di fede, dotato di grande rigore morale, amministratore illuminato,
autonomista e meridionalista, si batté per ‘sprovincializzare’ l’attività
politico-amministrativa della Regione” e “la profonda formazione
religiosa, convalidata da una pratica personale continua, alimentò in lui una
fortissima tensione etica. Una morale esigente verso se stesso e verso gli
altri, alieno da quelle tacite acquiescenze che costituivano tanta parte della
prassi politico-amministrativa in Sicilia ed in altre regioni italiane”.

Al
termine del suo intervento, Miccichè ha annunciato che la nuova biblioteca
dell’Assemblea regionale, ospitata a Palazzo ex Ministeri, sarà intitolata alla
memoria di Mattarella.

Delitto Mattarella, a Palermo il giorno del ricordo: il presidente della Repubblica

“In queste mura,
Piersanti Mattarella ha lavorato per la Sicilia per tre legislature. Nonostante
il breve arco di tempo, la sua attività ci dà la misura del suo notevole
spessore culturale. Con un simile bagaglio chissà quale futuro avrebbe avuto, se
il destino non si fosse abbattuto di lui”

Il governatore della regione Sicilia Nello Musumeci ha concluso così la seduta solenne. Alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, fratello dell’allora presidente della Regione siciliana, Musumeci ha aggiunto: “Il merito maggiore di Piersanti Mattarella consiste nell’avere accettato la sfida del cambiamento e dell’innovazione. La mafia, la cui presenza si osava negare a quei tempi, attivava il suo feroce braccio armato per affermare la sua feroce supremazia: questo lo sfondo tragico e sanguinario su cui lui fu chiamato ad agire con coraggio, con riforme essenziali e profonde, con la necessità del risanamento e del cambiamento”. “Lui andò avanti – ha ricordato Musumeci – ma rimase solo, come sempre accade in Sicilia”. “La nostra Regione avrà davvero le carte in regola quando tutti i siciliani avranno voglia di partecipare al cambiamento” ha concluso.

La
giornata in ricordo del quarantennale dell’uccisione mafiosa di Piersanti
Mattarella era iniziata con la deposizione di alcune corone d’alloro sul luogo
dell’eccidio, in via Libertà. Da lì il corteo – a cui hanno partecipato, tra
gli altri, il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano ed il sindaco di Palermo,
Leoluca Orlando – si era poi spostato all’ingresso del vicino Giardino Inglese,
parco pubblico della città.

“Il Giardino Inglese è da
oggi il Parco Piersanti Mattarella-Giardino all’inglese

– ha scritto in proposito Leoluca Orlando, commentando la vicenda su Twitter -.
Ricordare Mattarella è dire sì alla
Costituzione, è dire sì alla politica delle ‘carte in regola’, da lui promossa
e per questo ritenuto eversivo dal sistema di potere politico affaristico
mafioso”.

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