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Depuratore inefficace e acque vegetazione a mare: blitz dei carabinieri

Denunciate due persone, chiusa una fabbrica: riscontrato malfunzionamento depuratore di Favara

Pubblicato 3 anni fa

Si sono concluse con due denunce, la chiusura di un opificio e la certezza del malfunzionamento di un depuratore le indagini condotte dai carabinieri di Agrigento nell’ambito della campagna olearia 2020. Come ormai annualmente accade l’Arma dei carabinieri, attraverso i reparti specializzati, conduce particolari attività di indagine e controllo in specifici settori. In particolare, nei mesi che vanno da ottobre a dicembre le attività sono state concentrate sulla molitura di olive e sullo smaltimento delle acque di vegetazione. Non è sfuggita la cupa colorazione di cui si era tinta la foce del fiume Naro, a Cannatello, per cui la Procura di Agrigento ha immediatamente disposto indagini per fatti denunciati anche dall’associazione ambientalista Mareamico. 

E’ scattata, dunque, un’operazione di controllo lungo l’intera asta fluviale effettuando ricognizioni da terra e dall’alto anche mediante l’elicottero del Nucleo Battaglioni di Palermo. La risalita dell’asta fluviale ha condotti al punto di immissione nel corpo ricettore del depuratore di Favara, in contrada Chimento, sul quale i militari del Centro Anticrimine Natura, guidati dal Tenente colonnello Vincenzo Castronovo, hanno effettuato controlli e prelevato campioni. 

Gli esiti di laboratorio hanno fatto emergere forti criticità di funzionamento del depuratore con parametri che superano abbondantemente i limiti imposti dalla legge (oltre 34 volte superiori i limiti per l’escherichia coli). E’ stata accertata la circostanza di ingresso anomalo nel depuratore proprio nei giorni in cui era comparsa la colorazione nerastra presso la foce del fiume Naro. Tale ingresso è con ottime probabilità da ricondurre ad immissione in pubblica fognatura di acque di vegetazione che hanno inevitabilmente compromesso la funzionalità del depuratore. 

Conferenza stampa

I dettagli dell’attività sono stati resi noti in conferenza stampa dal Tenente Colonello Vincenzo Castronovo comandante del centro Crimine Natura di Agrigento e il Capitano Marco La Rovere.

L’Arma dei Carabinieri è un’arma aperta, le nostre stazioni sono a disposizioni di tutti, cosi si è rivolto agli imprenditori il Tenente Colonello Castronovo che ha continuato: “voglio ricordare pure che le acque di vegetazione opportunamente trattate possono essere utilizzate quale correttore di acidità del terreno e che possono essere oggetto di spandimento nei terreni idrogeologicamente idonei a tale scopo. Anche in questo caso una maggiore consapevolezza delle potenzialità di impiego di questa materia prima secondaria scongiurerebbe azioni in danno all’ambiente tanto inutili quanto dannose.

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