Droga a Favara, giudice “dimentica” sei imputati: procura chiede di annullare la sentenza
Il giudice dell’epoca ha giudicato soltanto tre dei nove imputati “dimenticando” di pronunciarsi sui capi di imputazione relativi agli altri sei
Il giudice “dimentica” di pronunciarsi sui capi di imputazione che riguardano sei persone giudicandone soltanto tre. Una circostanza decisamente irrituale che adesso rischia di far azzerare l’intero processo. La procura generale di Palermo ha chiesto, infatti, che la sentenza del giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento venga annullata. Sarà la prima sezione penale della Corte di appello di Palermo, dunque, a decidere sulla validità del verdetto del giudice di Agrigento.
La vicenda è legata all’inchiesta “Casuzza”, una indagine che ipotizza un traffico di stupefacenti tra Favara e Canicattì. Il gup dell’epoca ha giudicato soltanto tre dei nove imputati “dimenticando” di pronunciarsi sui capi di imputazione relativi agli altri sei. Una circostanza decisamente irrituale che portò il giudice a dichiararsi incompatibile e i legali della difesa (gli avvocati Sergio Baldacchino, Salvatore Cusumano, Giuseppe Barba, Ninni Giardina, Graziella Vella, Calogero Vetro e Antonella Carlino) a chiedere l’azzeramento di tutti gli atti.
Il procedimento passò così ad un altro giudice che, con apposita ordinanza e ripercorrendo quanto accaduto, stabilì che “eventuali vizi possono essere sindacati medianti gli ordinari mezzi di impugnazione; così ritiene anche la giurisprudenza, avendo affermato che la soluzione al vizio dell’omessa pronuncia parziale da parte del giudice di primo grado è, appunto, la declaratoria da parte della Corte di Appello della nullità parziale della sentenza nella parte in cui risulti viziata da omessa pronuncia con conseguente restituzione agli atti al primo giudice.” In altre parole, sarà la Corte di appello di Palermo a decidere se annullare o meno il verdetto di primo grado. Si torna in aula il 17 marzo per le decisione.





