Agrigento

Droga a fiumi tra Agrigento, Palermo e Caltanissetta; Porto Empedocle la base operativa con coppia al comando: 15 arresti (ft e vd)

Guidavano un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti che aveva realizzato un imponente traffico di hashish, marijuana e cocaina tra Caltanissetta, Porto Empedocle e Siculiana (in provincia di Agrigento), Palermo e Pietraperzia, in provincia di Enna. L’operazione è stata denominata “Maremagnum”. Francesco Ferdico, e la moglie Gaetana Gagliana facevano la spola tra Palermo e […]

Pubblicato 5 anni fa

Guidavano
un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti che
aveva realizzato un imponente traffico di hashish, marijuana e cocaina tra
Caltanissetta, Porto Empedocle e Siculiana (in provincia di Agrigento), Palermo
e Pietraperzia, in provincia di Enna.

L’operazione
è stata denominata “Maremagnum”.

Francesco
Ferdico, e la moglie Gaetana Gagliana facevano la spola tra Palermo e Caltanissetta
per rifornire i clienti della “polvere bianca”.

Per
evitare i controlli i coniugi portavano in macchina con loro anche i bambini
“facendo sembrare una normale famiglia”.

Arrestati anche i palermitani Giuseppe Ferdico, di 45 anni, Gaetano Gagliano, di 32 anni, Pietro La Cara, 42 anni, Francesco Lena, 34 anni e Michele Giallanza di 46 anni. E poi ancora i nisseni Antonio Capuzzo, 32 anni, Michele Pesce, 36 anni, Francesco Turco, 35 anni, Andrea La Iacona, 34 anni, Michele Tripisciano,di 34 anni, Marco Michele, di 32 anni; Francesco Catania 35 anni di Siculiana e Giovanbattista Di Marca, 42 anni di Pietraperzia.

Con il
blitz “Maremagnum” ha Squadra Mobile di Caltanissetta ha permesso di
individuare il canale di rifornimento; i soggetti coinvolti, fornitori e
consumatori finali; il ruolo di ogni singolo attore; l’entità della sostanza
stupefacente commercializzata, quantificabile in 2/3 chili ogni 15/20 giorni.
Per quanto riguarda il traffico di cocaina, lo spaccio condotto dal Marco
Michele Ventura veniva costantemente alimentato dal pietrino Giovanbattista Di
Marca.

Questa
mattina dunque, la Polizia di Stato di Caltanissetta ha dato esecuzione a 15
ordinanze di applicazione di misura cautelare, di cui 14 in carcere e una ai
domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della
locale Direzione distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica.

Tutti
gli indagati sono accusati di aver fatto parte di un’associazione per
delinquere finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti, principalmente
del tipo hashish, operante tra Palermo, Caltanissetta e la provincia di
Agrigento.

L’indagine ha permesso di individuare il canale di rifornimento; i soggetti coinvolti, dai fornitori ai consumatori finali; il ruolo di ogni singolo attore; l’entità della sostanza stupefacente commercializzata, quantificabile in 2/3 chili ogni 15/20 giorni. Per quanto riguarda il traffico di cocaina, lo spaccio condotto da Marco Michele Ventura veniva costantemente alimentato da Giovan Battista Di Marca.

L’attività
investigativa, condotta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e coordinata
dalla Dda della locale Procura, si è svolta in due tronconi: il primo relativo
al periodo 2009/2014 e il secondo nel periodo 2017/2018.

Tutto il
corso delle indagini ha permesso di evidenziare il ruolo di capo
dell’associazione assunto dal Francesco Paolo Ferdico – tradizionalmente vicino
alla famiglia di Cosa nostra nissena facente capo a Angelo Palermo – il quale,
negli ultimi tempi, si era trasferito a Porto Empedocle, dove si era
perfettamente inserito nell’ambiente criminale di quel luogo tanto da usufruire
di un appartamento riconducibile alla famiglia mafiosa locale dei “Messina”.

Francesco
Paolo Ferdico, nonostante si fosse allontanato da Caltanissetta probabilmente
perché si sentiva attenzionato dalle Forze dell’Ordine, continuava a mantenere
saldi – unitamente a sua moglie Gaetana Gagliano che lo collaborava nella
gestione del traffico e spaccio di stupefacenti condotta dai membri
dell’associazione per delinquere che facevano capo a suo marito – i rapporti
con Palermo, sua città natale, dove coordinava e gestiva le varie forniture di
droga che venivano effettuate per le zone di Caltanissetta e Agrigento da Daniele
Giallanza.

A sua
volta, Giallanza organizzava i trasporti attraverso i suoi corrieri, Francesco
Lena,
suo nipote acquisito, e Pietro La Cara, consuocero del Giallanza, arrestato,
in flagranza di reato, perché sorpreso nel possesso di 10 kg. di hashish, nei
pressi dello svincolo per Racalmuto sulla SS640, nel mese di aprile del 2017.

In
questo contesto, s’inseriva a pieno titolo Giuseppe Ferdico,
fratello di Francesco Paolo Ferdico, al quale veniva affidato il compito di
reperire lo stupefacente a Palermo e di trasportarlo, direttamente in prima
persona o mediate soggetti di volta in volta reclutati, a Caltanissetta.
Analogamente, Gaetano Gagliano – parente di Gaetana Gagliano – era
parte integrante del sodalizio dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti,
avendo svolto il ruolo di corriere della droga da Palermo a Caltanissetta,
intrattenendo numerosissime conversazioni con Antonio Capuzzo.

Ancora,
le indagini eseguite a carico di Francesco Lena permettevano di dimostrare che
lo stesso – seguendo le direttive del Giallanza – riforniva di hashish,
soggetti di Caltanissetta, individuati in Capuzzo Antonio, Tripisciano Michele
Giuseppe e La Iacona Andrea e un soggetto di Siculiana (AG), Catania Francesco.

Conformemente
alle risultanze emerse nel corso del primo troncone d’indagine, le
investigazioni condotte a carico di Capuzzo Antonio permettevano di riscontrare
che lo stesso, mentre continuava a svolgere la sua attività di spaccio ancora
presso la sua abitazione di Caltanissetta, si rapportava con Giallanza Daniele,
da lui chiamato rispettosamente “Zio”, e Lena Francesco. Inoltre, le attività
tecniche a carico di Turco Francesco non rilevavano particolari difformità dal
primo troncone delle indagini, continuando l’indagato, la sua attività di
spaccio al posto di Ferdico Francesco Paolo nell’attività di macellaio presso
una nota azienda nissena.

Appare
doveroso rilevare che le investigazioni a carico di Pesce Michele Christian
evidenziavano continui e costanti rapporti con suo suocero Ferdico Francesco
Paolo, con il quale s’incontrava periodicamente per dei sospetti scambi
carne/pesce, ovvero gli portava della carne da Caltanissetta per ricevere da
lui del pesce da consumare presso il locale da lui gestito denominato “Bar
Clapton”.

Per
quanto riguarda Ventura Marco Michele, l’attività d’indagine permetteva di
raccogliere positivi riscontri sulla sua attività di spaccio di sostanze
stupefacenti del genere cocaina che gli veniva fornita esclusivamente da Di
Marca Giovan Battista di Pietraperzia.

La polizia di Caltanissetta, coadiuvata dalle squadre mobili di Agrigento e Palermo e i reparti di prevenzione anticrimine, ha effettuato un maxi blitz antidroga che ha portato all’arresto di 15 persone: 14 sono finite in carcere, soltanto una agli arresti domiciliari. 

Scoperta una vera e propria organizzazione che trafficava cocaina, hashish e marijuana nei tre grossi centri siciliani. Le accuse sono associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. 

I particolari saranno illustrati in una conferenza stampa alle 10.30 presso il palazzo di giustizia di Caltanissetta.

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