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Faida Favara-Liegi, testimoni confermano in aula le accuse a Vardaro

Vardaro è accusato di omicidio, tentato omicidio e di alcuni reati inerenti un traffico di droga a Favara

Pubblicato 3 anni fa

È ripreso questa mattina, davanti la Corte di Assise di Agrigento presieduta dal giudice Alfonso Malato, il processo a carico di Carmelo Vardaro, 45enne di Favara, unico imputato che ha scelto la via del rito ordinario tra quelli coinvolti nella maxi inchiesta “Mosaico” sulla nota faida tra Liegi e Favara. Vardaro è accusato di omicidio, tentato omicidio e di alcuni reati inerenti un traffico di droga a Favara. In aula sono comparsi questa mattina tre testimoni chiamati a deporre dall’accusa, rappresenta dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Alessia Sinatra. 

Sul banco dei testimoni alcuni acquirenti di sostanze stupefacenti che si sarebbero riforniti direttamente da Vardaro e Ferraro. Rispondendo alle domande delle parti i tre hanno di fatto confermato le accuse mosse all’imputato affermando di essere stati minacciati da Vardaro per i debiti, contratti e non saldati, in seguito all’acquisto di droga. Uno di loro ha anche ammesso di essere stato picchiato per aver ritardato il pagamento. La Corte ha disposto il rinvio dell’udienza al prossimo 28 ottobre quando saranno sentiti altri tre testimoni. L’imputato è difeso dall’avvocato Salvatore Virgone mentre la parte civile è rappresentata dall’avvocato Salvatore Cusumano. 

Nello stralcio abbreviato scaturito dall’inchiesta Mosaico sono stati inflitti due ergastoli, ad Antonio e Calogero Belalvia, e altre quattro condanne: 14 anni a Calogero Ferraro, ritenuto uno dei membri del clan Bellavia ed accusato del tentato omicidio di Carmelo Nicotra e Maurizio Distefano ; 5 anni e 4 mesi a Carmelo Nicotra, scampato miracolosamente ad un agguato nel maggio 2017 in via Torino a Favara, ma che non ha mai collaborato con la giustizia e ha sempre nascosto l’identità dei suoi attentatori (assolto dall’associazione per delinquere); 6 anni di reclusione a Gerlando Russotto; 2 anni e 4 mesi, invece, all’imprenditore Salvatore Vitello, titolare di un camping e b&b a San Leone, accusato di ricettazione e incendio. Assolto per non aver commesso il fatto, invece, Calogero Gastoni, 41enne di Agrigento, per il quale l’accusa aveva chiesto l’ergastolo per l’omicidio di Emanuele Ferraro, ucciso a Favara l’8 marzo del 2018.

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