Agrigento

Gruppo Pelonero, bancarotta e riciclaggio: 10 arresti, trovata pistola durante perquisizione

Blitz all’alba della Guardia di Finanza di Agrigento che, coordinati dalla Procura di Agrigento con il procuratore capo Luigi Patronaggio e i sostituti Alessandra Russo e Paola Vetro, hanno eseguito 10 arresti e 3 obblighi di dimora nell’ambito dell’inchiesta “Malebranche” (come il girone dantesco dell’inferno)  sul gruppo imprenditoriale Pelonero di Agrigento. I reati contestati vanno […]

Pubblicato 4 anni fa

Blitz all’alba della Guardia di Finanza di Agrigento che, coordinati dalla Procura di Agrigento con il procuratore capo Luigi Patronaggio e i sostituti Alessandra Russo e Paola Vetro, hanno eseguito 10 arresti e 3 obblighi di dimora nell’ambito dell’inchiesta “Malebranche” (come il girone dantesco dell’inferno)  sul gruppo imprenditoriale Pelonero di Agrigento.

I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere alla bancarotta, al riciclaggio e all’autoriciclaggio. Sotto la lente di ingrandimento delle Fiamme Gialle – guidate dal nuovo colonnello appena insediatosi Rocco Lopane e dal comandante del Nucleo Finanziario col. Giuseppe Dell’Anna – operazioni finanziarie “spericolate” che riguardano 12 società operanti nel settore dei giocattoli, cosmetica e articoli di casa (7 fallite e 5 ancora in attività) riconducibili alla famiglia Sferrazza.

Durante le perquisizioni ancora in corso i militari della Guardia di Finanza hanno rinvenuto anche una pistola clandestina. Sull’arma verranno eseguiti accertamenti.

Secondo l’accusa, infatti, il gruppo Pelonero avrebbe creato e svuotato le aziende creando non soltanto danno ai creditori (perlopiù fuori la Sicilia) ma anche all’erario non pagando le tasse. I numeri svelati in una conferenza tenuta questa mattina al Palazzo di Giustizia di Agrigento sono imponenti: 10 arresti, 3 obblighi di dimora, 22 indagati e ben 9 le misure cautelari rigettate dal gip Luisa Turco che ha firmato il provvedimento. Le condotte distrattive ammonterebbero a circa cinque milioni di euro.

L’indagine prende corpo nel 2015 (condotta dall’allora pm Carlo Cinque) in seguito ad un normale accertamento sul gruppo Pelonero. L’attività di indagine viene intensificata e gli investigatori collegano, tassello dopo tassello, ogni singolo episodio fino alla contestazione dell’associazione a delinquere. L’impulso decisivo viene però da un fatto: le minacce rivolte ad un curatore fallimentare che si occupava di una delle società del gruppo Pelonero. Per questo singolo episodio, che viene contestato, si procede separatamente. Per compiere queste operazioni finanziarie – secondo gli inquirenti – un ruolo fondamentale l’avrebbe giocato la commercialista agrigentina Graziella Falzone (finita ai domiciliari) definita la “mente finanziaria” dell’associazione. Tra le persone coinvolte anche l’ex presidente dell’Akragas, Francesco Maraventano (obbligo di dimora).

“I reati economici e finanziari non sono di Serie B – hanno spiegato gli inquirenti in conferenza stampa – soprattutto in un periodo di emergenza sanitarie e dunque economica. A pagare sono stati soprattutto i creditori che si sono ritrovati senza soldi. Questa tipologia di reato crea indubbiamente allarme sociale”.

Domiciliari per: Gaetano Sferrazza, 78 anni; Diego Sferrazza, 51 anni; Gioachino Sferrazza, 54 anni; Giovanna Lalicata, 51 anni; Fabiana Sferrazza, 26 anni; Clelia Sferrazza, 23 anni; Teresa Maria Cani, 54 anni; Gaetano Sferrazza, 30 anni; Graziella Falzone, 53 anni; Gaetano Sferrazza, 28 anni.

Obbligo dimora per: Vincenzo Lo Cicero, 36 anni; Francesco Maraventano, 38 anni; Assuntina Lupo, 55 anni;

Tutti gli indagati:  Gaetano Sferrazza, 78 anni; Diego Sferrazza, 51 anni; Gioachino Sferrazza, 54 anni; Gaetano Sferrazza, 30 anni; Fabiana Sferrazza, 26 anni; Gaetano Sferrazza, 28 anni; Clelia Sferrazza, 23 anni; Teresa Maria Cani, 54 anni; Lorena Argento, 33 anni; Giovanna Lalicata, 51 anni; Graziella Falzone, 53 anni; Vincenzo Lo Cicero, 36 anni; Francesco Maraventano, 38 anni; Mariella Mamo, 38 anni; Veronica Vassallo, 33 anni; Giulia Di Marco, 51 anni; Ignazio Giacchetto, 59 anni; Cristian Amato, 27 anni; Assuntina Lupo, 55 anni; Nicolò Zambuto, 67 anni; Calogera Licata, 66 anni; Salvatore Noto, 39 anni. 

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