I clan di Villaseta e Porto Empedocle, cinque indagati non rispondono al giudice
Tutti sono comparsi - da remoto - davanti il gip del tribunale di Palermo, Antonella Consiglio, avvalendosi della facoltà di non rispondere
Si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere i primi cinque indagati comparsi per l’interrogatorio di garanzia a margine dell’udienza di convalida della nuova ordinanza di custodia emessa negli scorsi giorni nell’ambito dell’inchiesta sulle cosche mafiose di Villaseta e Porto Empedocle e su un traffico di stupefacenti. Si tratta di Salvatore Carlino, 35 anni, di Canicattì; Vincenzo Iacono, 48 anni, di Realmonte; Salvatore Lombardo, 37 anni, di Realmonte; Gaetano Licata, 42 anni, di Agrigento; Alessandro Trupia, 36 anni, di Agrigento. Tutti sono comparsi – da remoto – davanti il gip del tribunale di Palermo, Antonella Consiglio, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Ad esclusione di Carlino, indagato per detenzione ai fini di spaccio, ritenuto uno dei maggiori acquirenti del gruppo, tutti gli altri sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e alla detenzione di armi. In particolare a Gaetano Licata, considerato il vice capo della cosca di Villaseta, viene contestato il ruolo di promotore dell’associazione. Iacono e Lombardo, invece, sono considerati gli “armieri” del clan mentre Trupia – secondo quanto emerso dalle indagini – avrebbe ricoperto il ruolo di capo piazza tra i pusher. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano, Salvatore Pennica, Giuseppe Barba e Carlino.
La nuova ordinanza di custodia cautelare – eseguita dai carabinieri tre giorni fa – rappresenta la naturale prosecuzione dei blitz scattati tra dicembre e gennaio scorsi. In questo segmento investigativo viene ipotizzata l’esistenza di una vera e proprio alleanza – dopo iniziali frizioni – tra il gruppo di Villaseta e quello di Porto Empedocle. Un ruolo apicale lo avrebbe occupato James Burgio che, nonostante la sua ormai lunga detenzione, dal carcere avrebbe impartito direttive, gestito la cassa comune e ordinato attentati e intimidazioni.
GLI INDAGATI
James Burgio, 33 anni, di Porto Empedocle; Pietro Capraro, 40 anni, di Agrigento; Antoinino Crapa, 54 anni, di Favara; Stefano Fragapane, 33 anni, di Agrigento; Vincenzo Iacono, 48 anni, di Agrigento; Gaetano Licata, 42 anni, di Agrigento; Salvatore Lombardo, 37 anni, di Agrigento; Agostino Marrali, 29 anni, di Porto Empedocle; Salvatore Prestia, 45 anni, di Porto Empedocle; Simone Sciortino, 23 anni, di Agrigento; Calogero Segretario, 30 anni, di Agrigento; Cristian Terrana, 32 anni, di Agrigento; Alessandro Calogero Trupia, 36 anni, di Agrigento; Calogero Segretario, 30 anni, di Agrigento.