Apertura

Inchiesta sull’Ast, i (presunti) favori chiesti da due deputati agrigentini

In alcune intercettazioni captate dalla Guardia di Finanza ci sarebbero anche due (presunte) richieste di favori avanzate da altrettanti deputati regionali agrigentini

Pubblicato 2 anni fa

Emergono nuovi particolari sull’inchiesta “Gomme lisce”, coordinata dalla Procura di Palermo e culminata ieri mattina con l’esecuzione da parte della Guardia di Finanza di alcune misure cautelari nei confronti dei vertici dell’Azienda Siciliana Trasporti come l’arresto (ai domiciliari) del direttore generale Ugo Fiduccia. 

In alcune intercettazioni captate dalla Guardia di Finanza ci sarebbero anche due (presunte) richieste di favori avanzate da altrettanti deputati regionali agrigentini. Si tratta di Riccardo Gallo e del vicepresidente dell’Ars, Roberto Di Mauro. Entrambi non sono indagati e non sono mai stati intercettati. Ad essere registrato è stato il vicepresidente dell’Ast, Eusebio Dalì. Quest’ultimo avrebbe chiesto al presidente Fiduccia di attivarsi presso le “officine del turismo” per “fare uni stage o un contratto” ad una donna segnalata dal deputato agrigentino Gallo.

Di Mauro invece si sarebbe attivato per sbloccare la situazione di due lavoratori interinali di Gela che “volevano andare verso Palermo”. La risposta è stata: “Ne riparliamo a Settembre”.

Savarino: “Ripetuti e attenti controlli sull’Ast”

“Abbiamo spesso convocato in IV commissione i vertici dell’Ast per verificare la loro azione e il loro piano industriale, le criticità emerse ci hanno allarmato.” A parlare la Presidente della commissione ambiente on. Giusi Savarino, che continua: “abbiamo sempre esercitato un controllo attento sull’Ast, nei limiti delle nostre funzioni  e, com’è successo nell’ultima audizione il 28 luglio, segnalato irregolarità alla commissione antimafia affinché approfondisse, come nei loro compiti. Nell’ultima seduta della commissione ambiente infatti,” aggiunge la Presidente Savarino: “erano emerse criticità nelle assunzioni attraverso la società interinale, come segnalato anche dal collega Sergio Tancredi e dall’Ugl regionale. Il Presidente Tafuri si era impegnato in quella sede a superare l’uso dell’agenzia interinale, ritenuto dalla commissione un abuso eccessivo, in quanto il suo utilizzo può essere giustificato solo per brevi periodi e non certo per una mole così massiccia di operatori.
Ed inoltre, erano emerse preoccupanti criticità nel ramo societario Ast aeroservizi nella gestione dell’aeroporto di Lampedusa, con gravi ripercussioni nei rapporti con Enac, tanto da scaturire in inchieste e denunce penali. La pesante situazione creatasi,  ha portato Enac ad avviare l’iter per revocare l’autorizzazione alla gestione dell’aeroporto di Ast, allarmando lavoratori e un’intera comunità lampedusana, come emerso dall’audizione del Sindaco. Per questi motivi siamo intervenuti approvando una risoluzione, con la quale si è chiesto al governo regionale, per il tramite dell’assessore alle infrastrutture e trasporti, di adottare misure idonee a salvaguardare quello scalo, anche attraverso un piano industriale alternativo, che veda concentrato in un’altra società più competente la gestione. Mi risulta che il governo Musumeci abbia conseguentemente approvato una delibera di giunta in cui dava indicazione all’Ast di cedere il ramo aziendale ad Airgest, che ha uno skill riconosciuto e solido.
Anche su questa tema abbiamo mandato atti, registrazioni e verbali alla commissione antimafia. Non mi risulta, al momento, che si sia mai convocata sul tema,” ha concluso la presidente Savarino.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *