Lampedusa, migranti imprigionati e torturati: fermati due trafficanti di esseri umani
Costretti a pagare fino a 12 mila euro per poter arrivare sani e salvi a Lampedusa
La Squadra Mobile di Agrigento, agli ordini del vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, ha eseguito il fermo nei confronti di due bengalesi – H.M., 32 anni e S.M.M.H., 24 anni – ritenuti responsabili dei reati di tortura, associazione a delinquere, sequestro di persona a scopo di estorsione e favoreggiamento dell’immigrazione. L’attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo guidata dal procuratore Marzia Sabella, si è svolta nell’hotspot di Lampedusa. Numerosi gli elementi raccolti dai poliziotti che hanno definito un quadro probatorio rilevante partendo dalle testimonianze di più migranti giunti a Lampedusa lo scorso settembre con diversi sbarchi.
Gli investigatori, nell’ambito delle direttive ricevute dalla Direzione Centrale Anticrimine e dal Servizio Centrale Operativo, sono riusciti a superare le difficoltà legate al timore dei migranti di riferire informazioni e permettere l’identificazione dei cosiddetti trafficanti di esseri umani. Quanto dichiarato dalle vittime, coerentemente con le pregresse investigazioni in tema di trafficanti, ripropone tristi vicissitudini dei migranti che, raggiunto il territorio libico, vengono catturati ed imprigionati in veri e propri campi di detenzione dai quali possono uscire soltanto dopo aver pagato i loro aguzzini. Questi ultimi non esitano a torturare i malcapitati al fine di costringere i loro parenti a versare le quote richieste per il rilascio e la successiva traversata verso le coste italiane.
Le informazioni così assunte hanno permesso di individuare compitamente alcuni appartenenti al sodalizio criminale, anche loro giunti illegalmente sul territorio nazionale. L’attività investigativa è stata pienamente condivisa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo che ha poi emesso i provvedimenti di fermo, firmati dal sostituto procuratore Gaspare Spedale. Il 32enne è stato fermato e portato nel carcere di Agrigento e il fermo convalidato dal gip del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano.
Il 28enne, che si era allontanato dalla casa di accoglienza in cui era ospitato, è stato rintracciato e fermato a Gorizia dagli agenti della squadra mobile. Anche in questo caso il gip del tribunale di Gorizia ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere.