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Licata, uccise lo zio dopo lite familiare: 11 anni in appello

Sedici anni in primo grado, undici in Appello. Si conclude con uno sconto di pena di cinque anni, con il riconoscimento delle attenuanti generiche, il secondo grado di giudizio del processo che vede imputato Giuseppe Volpe, ventunenne originario di Licata, accusato di avere ucciso lo zio Giacinto Marzullo, 52 anni, con quattordici colpi di pistola […]

Pubblicato 4 anni fa

Sedici anni in primo grado, undici in Appello. Si conclude con uno sconto di pena di cinque anni, con il riconoscimento delle attenuanti generiche, il secondo grado di giudizio del processo che vede imputato Giuseppe Volpe, ventunenne originario di Licata, accusato di avere ucciso lo zio Giacinto Marzullo, 52 anni, con quattordici colpi di pistola per dei contrasti di natura economica. In primo grado il gup del Tribunale di Agrigento lo aveva condannato a 16 anni. L’omicidio risale all’agosto 2018 in seguito al degenerare di una discussione familiare. Volpe, durante una discussione animata fra la madre e lo zio, ha estratto una pistola, legalmente detenuta, e ha esploso quattordici colpi all’indirizzo di Giacinto Marzullo, confessando poi tutto e facendo ritrovare l’arma dopo un breve tentativo di fuga.

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